venerdì 10 ottobre 2014

Chi amava i Beatles

di Marina Zinzani
(con un ricordo di chi c’era)

(ap) Quattro ragazzi a Liverpool: conobbero l’austerity del dopo guerra e il miracolo economico, poi un successo strepitoso in un mondo pieno di aspettative.
Quattro personalità diverse; hanno saputo convivere bilanciandosi a meraviglia e migliorandosi di continuo, creando la band più famosa al mondo, prima di diventare leggenda. Quella dei Beatles.
Nessuno di loro all’inizio sapeva nemmeno leggere uno spartito, ma seppero creare una combinazione perfetta, che raggiunse il massimo livello di genio e innovazione.
Cantarono parole nuove, in cui tanti si riconobbero e che trascinarono intere generazioni. Davano forma e colore alle nostre percezioni. Una musica che nessuno aveva mai fatto. Cominciammo a capire che non esistevano tutte quelle frontiere che immaginavamo e anche che potevamo rompere le barriere che ci opprimevano. Oggi non rimangono solo dischi, ricordi, curiosità e testimonianze. Mentre attraversiamo la strada e camminiamo in fila indiana lungo il marciapiede, ci sembra ancora di ascoltare quei versi: “Non c’è niente che tu possa fare che non possa essere fatto” (All you need is love).

Chi non è mai stato giovane
chi non ha mai osato alzarsi davanti a tutti e parlare
chi non si è lasciato andare almeno una volta
chi non ha  provato a sognare cose ardite
chi non ha ascoltato il proprio cuore
chi non ha fatto una cosa che per gli altri era sbagliata
chi non ha lasciato le porte aperte a qualcosa di insensato
chi non ha percorso strade inutili
vive la vita
e rimpiange la strada parallela
che non ha vissuto.
Chi amava i Beatles era giovane
avrebbe voluto
alzarsi davanti a tutti e parlare
lasciarsi andare almeno una volta
provare a sognare cose ardite
ascoltare il proprio cuore
fare una cosa che per gli altri era sbagliata
lascare le porte aperte a qualcosa di insensato
percorrere strade inutili.
Chi amava i Beatles
aveva raccolto una fiamma una luce la leggerezza e la gioia
prima che la vita lo riprendesse
con i suoi doveri, il peso, le responsabilità.
Chi amava i Beatles ora ha sessant’anni
un corpo mai più dimagrito
i sogni sfumati a uno a uno
il disincanto gli è accanto
la sottile malinconia
delle cose che non sono state
la leggerezza persa.
Resta il ricordo, frammenti nostalgici,
l’armonia magica di canzoni
canticchiate in bicicletta
lungo strade di quando si era giovani
e c’era, allora, tutta la vita davanti.

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