venerdì 12 giugno 2015

La luce a cavallo

di Valeria Giovannini

È strana la luce stasera:
confonde i contorni,
vena di malinconia
la vita attesa e desiderata,
la vita temuta e intensa,
la vita, la vita che passa
dal tempo sognato,
trascorso e dimenticato,
la vita che torna sempre
a ogni primavera,
la vita che poi muore
o ti lascia morire.
E lui si riempie gli occhi
delle tue mani che parlano,
delle tue tempie ferite;
e lui, delle sue mani che sfiorano
i tasti del pianoforte,
dei suoi fianchi morbidi,
lì, a scambiarsi sguardi
di solitudine, di amore.
E parlano due lingue diverse
e forse molto simili,
la pazza, il quaderno del cuore,
l'altra, le note sul pentagramma,
lei, lei sola le può comprendere.
E ti prende per mano,
nel chiaroscuro della stanza,
hai pagato il suo prezzo
e non ti chiede nulla in cambio.
E tu continui a fuggire,
a lasciare stanze, paesi e continenti,
a chiuderti dietro porte,
storie in sospeso,
ma la tua anima
prima o poi inchioda
come un cristo sulla croce.


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