venerdì 14 agosto 2015

Riflessi d'argento

di Valeria Giovannini
(con un commento di Angelo Perrone)

(ap) Un pontile in legno, un lago tranquillo in una località turistica. D’agosto. Una caduta improvvisa, mentre la famiglia è lì vicino, ignara. I soccorsi immediati, l’opera di un medico sul posto, i carabinieri. Pochi minuti possono essere un’eternità. E mostrare la loro tragica inutilità. Aveva solo due anni e mezzo quel corpicino inanimato. Accadeva a Caldaro, in Alto Adige, il 12 del mese.

Ho visto il mare ingoiarti
senza pietà davanti al mio respiro
disperato di madre
a trafiggerti un presagio oscuro
no non può essere
ho inghiottito lacrime amare
di sale come i flutti marini
che ti hanno strappato
ai miei occhi imploranti
no non può essere
si è smorzata la tempesta
sulla riva inquietante di Gùvano
lo scandaglio cerca
il tuo corpo molle
sospinto alla deriva
io trovo solo ricordi e rimorsi
tra i riflessi d'argento fulgenti nel sole
a celare i tuoi capelli 
sparsi nell’infinito

1 commento:

  1. Una lirica struggente. Le immagini sono potenti e intensa è la capacità di immedesimazione nel dramma di una madre che assiste alla scomparsa del suo piccolo tra i flutti marini. Complimenti Valeria.

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