domenica 16 agosto 2015

Periferia

di Marina Zinzani

(Una separazione (in persiano: جدایی نادر از سیمین) è un film del 2011, scritto e diretto da Asghar Farhadi. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui l’Orso d’oro al Festival di Berlino e la statuetta come miglior film straniero ai premi Oscar 2012)

Vivere in periferia. Essere ai margini di una vita che scorre veloce, di eventi che accadono, importanti.
Vivere in periferia. Essere da qualche parte, ma non al centro.
Vivere in periferia.  Guardare tutto da lontano, non potere fare niente.
Perché altri decidono.
Lo sguardo di Termeh, la figlia undicenne di Una separazione,  è l’essenza di tutto il film. Le sue parole sono rare.
Guarda e tace. Vede i genitori in conflitto, la loro separazione che apre  un gioco crudele di eventi negativi. Guarda e tace. E’ in periferia, anche lei. Ai margini di scelte degli adulti, in una realtà, in una vita complicata, anche crudele, dove per sopravvivere si è perso il disincanto.
E allora mille parole degli adulti, urla, rivendicazioni, tormenti. Molte parole, molte decisioni prese e non prese, per cercare forse, duramente, una propria forma di serenità.
Ma lo sguardo di Termeh, le sue lacrime in alcune scene, parlano un loro linguaggio.
E’ l’essenza di tutte le separazioni, il silenzio dei figli, quell’essere in periferia e non potere fare niente. E spesso da quello sguardo, da quelle parole non dette, i figli entrano nella realtà degli adulti. E’ questa la cosa triste del film.

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