domenica 31 gennaio 2016

Siamo leoni in gabbia?

di Giovanna Vannini

Ci sono momenti nella vita che dovremmo avere il diritto di mollare. Come i topi, che per primi abbandonano la nave che affonda. Salire sulla scialuppa, farsi risucchiare dal buio della notte, non farsi più trovare. Vigliacchi, senza sensi di colpa, senza ripensamenti. Vigliacchi, vigliacchi e vigliacchi.

venerdì 29 gennaio 2016

Mai banale, quando una donna scompare

di Marina Zinzani

Quando una donna muore, ci sono dei bambini a casa. Ci sono una madre, un padre, dei fratelli, delle sorelle. Quando una donna muore in un certo modo, in quel modo in cui quotidianamente ormai avviene, la tristezza, il rammarico prendono il sopravvento. Spesso nasce un giallo: chi è stato, dove ha passato le ultime ore, che tipo di vita aveva, magari lei non era una donna seria ed aveva una relazione segreta.

mercoledì 27 gennaio 2016

La memoria che ci accompagna

di Marina Zinzani

(Ascoltando Antonio Vivaldi)

Antichi rovi
spine che hanno ferito
parole che hanno cambiato.
Antiche sere
tramonti sul mare
sabbia fra le dita
l’aria fresca che arriva a riva
parole liete.

domenica 24 gennaio 2016

Scola: quando una giornata è particolare

di Marina Zinzani

Quando muore un artista, il lutto è di molti. Non solo di chi l’ha conosciuto ed amato, ma anche di chi è stato accompagnato durante gli anni dalle sue opere, dai suoi personaggi. Spesso ha trovato in quei personaggi degli amici virtuali in cui si è identificato, che lo hanno aiutato a capire, che lo hanno arricchito.

sabato 23 gennaio 2016

L’addio di Celine Dion

(ap) Celine Dion, la cantante e attrice canadese, ha rivolto il suo ultimo saluto al marito, al termine della lunga battaglia contro il cancro, nella basilica di Notre Dame a Montreal in Canada. Con lei i figli. Il più grande, Renè-Charles: “Mi hai lasciato bellissimi ricordi da condividere con i fratelli più piccoli; cercherò di trasmettere loro tutto quello che mi hai insegnato”. Lei, non ha parlato nel corso del rito funebre.

Mietitura: storie familiari d'altri tempi

di Paolo Brondi

La frigidità e secondarietà di tante pagine mediatiche, il cui effetto sulle coscienze è quello stesso della metafora "gutta cavat lapidem non vi, sed saepe cadendo", causano l'evanescenza di ricordi e suggestioni, che, tuttavia, per non essere del tutto fagocitati dalle realtà linguistiche

venerdì 22 gennaio 2016

Il mare di Umberto Bindi

di Marina Zinzani
(Dedicato ad Umberto Bindi
C’è una canzone che parla del mare, l’ha cantata Umberto Bindi. Si chiama “Io e il mare” (il testo è di Bruno Lauzi) e parla di uno sguardo struggente verso l’orizzonte, in quel mare che ha visto nascere amori, che ha fatto provare emozioni, coltivare speranze. Di fronte al mare, tanti anni dopo, l’uomo ricorda le promesse con disincanto.  “La vita mi ha cambiato” dice.

giovedì 21 gennaio 2016

Ettore Scola: l'ironia per capire il nostro tempo

di Giovanna  Vannini

Ne ho visti molti, li ho amati tutti. Per via di quella poesia che sostava in ogni sua immagine, per via di quei silenzi traboccanti di sguardi, di espressione, per quella lentezza che lasciava spazio al proprio sentire, immaginare, elaborare, per quella capacità di condurti e trasportarti nel tempo, andando e tornando usando la stessa inquadratura, mutandone la luce, l'atmosfera, la musica. Mostri sacri del cinema italiano e straniero hanno reso servigio e servizio ai suoi capolavori, essendo sempre quello che lui voleva fossero: perfetti nel loro dar vita ad altri. Ho scene di alcuni suoi film incorniciate nella memoria, viste e riviste seduta in punta di divano, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia, con le mani incrociate sotto il mento, lo sguardo fisso sullo schermo, il respiro corto, come a voler trattenere, fare del suo mio. Succede, sempre mi succede davanti al bello.
(http://artigianascrittora.blogspot.it)

mercoledì 20 gennaio 2016

Solitudini tra silenzi e paure

di Marina Zinzani

La solitudine di un uomo alle cinque del mattino, la ditta non va bene
la solitudine di una donna che arriva a casa stanca la sera
la solitudine di uno studente, il lavoro è un miraggio e chissà la pensione

martedì 19 gennaio 2016

lunedì 18 gennaio 2016

Il fiume che straripa

di Paolo Brondi

La rilettura della terza pagina, così come compariva sul Corriere della sera ormai in tempi lontani, potrebbe valere come una rinascita, una rigenerazione, una riconquista d'equilibrio. Lo scorrimento delle pagine che oggi relega la cultura quasi in ultimo, oltre l'addensarsi di un sapere plurisignificante, è per la coscienza del lettore come un fiume che troppo colmo tende sempre più spesso a straripare, fino ad ingenerare l’oblio e, quindi, l’indifferenza verso un sapere altro quale è quello della cultura.

domenica 17 gennaio 2016

Natura, il difficile ordine dell'arte

di Valeria Giovannini

Scrive Stefano Poggi in L'anima e il cristallo (ed. Il Mulino, 2014, p. 37): "L'artista si attiene nella sua opera agli stessi principi che governano le creazioni della natura. La sola differenza - ma non è da poco, e mette in luce tutta la decisiva importanza dell'arte - è che l'artista tratta (...) di individui. La natura, invece - l'espressione era di Goethe - "non se ne fa niente degli individui" è proprio per questo è occupata in una continua, eterna opera di costruzione e di distruzione".

sabato 16 gennaio 2016

Piccole felicità

di Marina Zinzani

La tazza fra le mani
una cioccolata calda 
e qualche biscotto con forme gentili
una giornata inaspettata di sole
odore di primavera
desiderio di viaggi
progetti e vita

mercoledì 13 gennaio 2016

Zanone, il valore etico della politica

(ap) Se ne è andato in silenzio, dopo una malattia durata un anno; lo ricordano in molti, politici di vecchia data, uomini della prima e della seconda Repubblica, rappresentanti delle istituzioni. Soprattutto gli amici, di ieri e di oggi.
L’ultima battaglia di Valerio Zanone non ha fatto molta notizia, ma raccontava, forse meglio di tante avventure precedenti (era stato sindaco di Torino, parlamentare liberale, segretario del PLI, ministro), la sua indole, la sua passione, e quella fedeltà, così moderna ed attuale, agli ideali che ne hanno ispirato 50 anni di vita politica.

martedì 12 gennaio 2016

Le voci che raccontano

di Paolo Brondi

Chi legge più i versi? La domanda, problematica e non semplicemente retorica, va posta anche per la narrativa. Chi legge ancora Ungaretti, Malaparte, Gadda, De Robertis, Papini, Moravia, Pratolini?

venerdì 8 gennaio 2016

San Quintino: il luogo più felice della terra

(foto repubblica.it)

(ap) Sono le dita di Martin Navarrete, giudicato colpevole di omicidio, condannato a morte, in attesa dell’esecuzione. Si intravedono appena attraverso la pesante grata della cella, ed è l’unica parte del corpo che si scorge di lui. Il nome emerge soltanto dalla foto segnaletica affissa accanto alla cancellata della porta di ingresso.

giovedì 7 gennaio 2016

Angoli di Garfagnana: il Ponte del Diavolo

(Borgo a Mozzano - foto ap)

Quel posto nel Quartiere latino

di Marina Zinzani

Ricordi di viaggi
ore riempite
di odori e di festa
il giorno era danza
vita e curiosità.
C’è ancora quel posto
è nella memoria  che scompare
frammenti di ieri
quasi invidia
per quello che era.
La guardo Parigi
immagini in  bianco e nero
così sembrano oggi
colori a tratti
in questo lungo inverno.

martedì 5 gennaio 2016

Tutto il bene del mondo

di Marina Zinzani
Tratto da I racconti dell’ombra

Parole e sorridere. Tante parole, corrette, scandite bene, presentate con un sorriso, un’inclinazione gentile, o seriosa, se occorreva. Modulare la voce in base alla notizia, apparire un essere animato, con delle emozioni, ma anche tanta professionalità. Perché quella serviva, prima di tutto: la professionalità in quel lavoro che la portava ogni giorno a casa della gente, volto che si incrociava mentre si preparava la cena, o si era già a tavola, e la famiglia si raccoglieva.

Tramonto a Trinità d'Agultu

(Trinità d’Agultu, Sardegna)

sabato 2 gennaio 2016

Altri occhi per vedere

di Marina Zinzani

Ci vuole un’altra vita
senza sbarre
anche invisibili
senza ruoli
finzioni
senza gli anni
passato e futuro che imprigionano
senza la paura di non essere accettati
di restare indietro
di non far parte del gruppo
di essere soli.