sabato 2 giugno 2018

2 giugno 1946, il bene ricevuto in dono

Oltre le celebrazioni, il bisogno di una vita migliore

di Marina Zinzani

Gli anniversari diventano spesso bilanci. Al di là delle parole, dei proclami, delle ricorrenze sottolineate dai discorsi della politica, sono poche, essenziali, le cose che interessano davvero alla gente.

Una casa, un lavoro, il diritto allo studio, a curarsi, ad avere un futuro che non spaventi, il diritto a crescere i propri figli preparando qualcosa di buono per loro, senza essere angosciati da paurose prospettive.
In fondo alle persone interessa potere sentirsi al sicuro nelle proprie case, al sicuro per strada di sera o di notte, avere quel denaro che basta per i propri bisogni primari. E poi per una migliore qualità della vita.
Settant'anni fa c'erano solo macerie, si doveva ricostruire tutto. Il sacrificio di tanti andati a morire per un futuro migliore: non sono parole banali. Quando si va in un cimitero di ventenni, si percepisce qualcosa: credevano in un ideale, o forse no, ma si sono sacrificati.
I nostri anni e quella vita migliore, pur spesso sfregiata, colpita, tormentata, la dobbiamo anche a loro. Ricordiamolo, al di là di celebrazioni di cui percepiamo a malapena il significato. Affinché la loro voce continui, con le nostre battaglie, la nostra indignazione, la nostra voce. A vigilare, per mantenere il bene che ci hanno donato.

1 commento:

  1. Valentino Rossi oggi correra' al Mugello con un casco tricolore con su scritto "viva l'Italia...l'Italia tutta intera"; qualche anno fa, accusato di evasione fiscale, in prima battuta vide bene di registrare un video con il quale dichiarava di essere totalmente innocente, salvo poi patteggiare per 20 milioni di € circa..appena un quinto di cio' che avrebbe dovuto a quell'Italia che lui sembra amare cosi' tanto...io non voto lega e non ne condivido i modi ma son anche profondamente delusa e stufa di gente che, dall'alto dei suoi privilegi, non trova di meglio da fare che far la morale a milioni di italiani che le tasse le hanno sempre pagate. Viva l'Italia, quella degli onesti e dei lavoratori.

    RispondiElimina