sabato 30 luglio 2016

Un filo d'erba

di Liliana Segre
(86 anni, codice 75190 tatuato sul braccio, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti. Deportata con il padre, non lo ha più rivisto)

A me questo Papa piace moltissimo. Ho trovato meravigliosa la scelta del silenzio. Come diceva Primo Levi, l’orrore di Auschwitz è indicibile. Andare nel luogo del dolore assoluto, in silenzio, è il massimo che potesse fare.
Ho visto in tv lo sfondo verde dei prati, gli alberi, le pietre lisce dell’impiantito. Ricordo uno spiazzo enorme, la neve, il freddo, la violenza. Ci fosse stato un filo d’erba l’avremmo mangiato. (Corriere della sera, 30 luglio 2016)

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