sabato 31 dicembre 2016

Nel mondo dei sogni

Il sogno del melograno (1912), Felice Casorati
di Marina Zinzani

Mano lieve che si posava sulla mia
gentile e delicata la tua presenza
il giorno aveva nuovi colori
e una sensazione di pace
permeava la mia mente
di una felicità sconosciuta.
Viaggio misterioso
nel mondo dei sogni o forse altro
la tua presenza al risveglio
era ancora lì, lieve e delicata
fino a svanire
scia di amore misterioso
che mi aveva sfiorato.

venerdì 30 dicembre 2016

Senza acqua, senza ali

di Marina Zinzani
(ap) Poesia ispirata a Frida Kahlo (1907-1954), la pittrice messicana che visse il suo immobilismo, dovuto alla grave malattia che la colpì, come miracolosa fonte di ispirazione per raccontare il suo stato interiore e la sua visione del rapporto con il mondo.

Pesci senza acqua
uccelli senza ali
silenzi di vite minori
che appaiono brevi accenni
senza essere riscaldate
 comprese
 consolate.
Pesci alla ricerca di un fiume
uccelli che non riescono a levarsi in volo
dentro un ospedale
dentro un fallimento
dentro una nuova povertà.

L’avvenire degli spazzacamini

di Cristina Podestà
(ap) Certo, le fiabe richiamano immagini d’altri tempi, lo spazzacamino, la piccola fiammiferaia, i pastori con le loro greggi. Oggi, la magia di quei racconti può accompagnare una ritrovata fiducia in noi stessi e la voglia di farcela, come singoli e come società. Un commento a Fiabe nelle notti di luna nascosta, PL, 20/12/16.

Le dolci parole sulle favole raccontate dai nonni al tempo di Natale hanno suscitato nel mio cuore una grande nostalgia e il malinconico e tenero ricordo di tanti tempi natalizi ormai trascorsi.
Durante le giornate dell'Avvento era bello ascoltare le tradizioni narrate dagli anziani, le abitudini delle festività più belle dell'anno.

Vidi la sua mano

di Gianantonio Tassinari

Pensai mi tendesse la mano.
Anch’io tesi la mia
per afferrare la sua.
Prima non riuscivo a vederla
perché c’era tanto buio
che mi avvolgeva.
Poi volli la luce che venne
e vidi la sua mano.
La afferrai, la strinsi,
per non lasciarla più.

giovedì 29 dicembre 2016

Il nuovo che ci sorprende

Il nuovo anno: l’incantesimo del vecchio che si conclude e del nuovo che nasce. Come ci coglie?

di Giovanna Vannini

C’è tristezza nell’anno che ci lascia, aspettativa nell’anno che si affaccia. Due stati d’animo che in me si mescolano, danno vita a un magone, mi mettono un desiderio di sonno che vorrei mi conducesse almeno fino al tramonto del primo gennaio.

Qualcosa di te, ogni giorno

Sera d’inverno ad Alghero (foto ap)
di Paolo Brondi

Il cielo piove se pur c’è il sole
Piove sui tuoi giorni mesti
So che ci sono tante cose
Che ti fanno male e tante altre
Che ti giungono ma sono lontane
Sembrano mai
Alcune cose vanno strette

mercoledì 28 dicembre 2016

Bambini, a Calcutta

di Marina Zinzani

Il bambino di Calcutta
con la faccia sporca
per strada
figlio di nessuno
parla con gli occhi
implora un letto
un pasto caldo
una carezza.
Quante Calcutta
e quanti silenzi
nell’opacità dei giorni
nell’indifferenza
dell’infanzia violata
tormentata
ferita.

Un tiro mancino

di Valeria Giovannini

Era notte fonda quando ci addentrammo nel bosco fitto che portava alle rovine di un'antica chiesa del XII secolo. Le luci dei faretti dalla fronte illuminavano il sentiero ricoperto di foglie croccanti. Tutt'intorno il silenzio. Ogni tanto, il verso di qualche strana creatura alata. Il percorso era molto scosceso. Nonostante i fari, talvolta inciampavo, in pietre mimetizzate e nascoste tra piccoli arbusti e fogliame. Improvvisamente, l'abbaiare di cani in lontananza. E poco alla volta, li sentivamo sempre più vicini. Finché apparvero due fiammeggianti occhi rossi. Per sdrammatizzare la tensione del momento, narrai alla persona che mi accompagnava in quella selva oscura, di un paio di occhi di bragia.

lunedì 26 dicembre 2016

L’albero, la foresta e l’eterno rischio dell’Aventino

di Paolo Brondi

La carenza dell’immaginazione a comprendere le opposizioni come potenza o molla del fare, dinamico e creativo. Nella scorsa estate, fino all’autunno inoltrato, abbiamo assistito a un’aspra battaglia, ingaggiata, a fini di egemonia del sì o del no, un gioco a scacchi, con rinnovate mosse simili. Due opposte vitalità dello spirito umano. Da una parte, la predilezione a vedere l’albero, dall’altra la foresta.

domenica 25 dicembre 2016

Natale: il senso della preghiera

di Marina Zinzani

Inginocchiarsi e ascoltare la terra, i suoi suoni, i suoi ricordi. Ricordi di ferite, di battaglie, di sangue versato. Inginocchiarsi e guardare il cielo, c’è qualcuno lassù che può sentirci?
Inginocchiarsi e pregare. Pregare davanti a dei fiori, che ne possano sbocciare altri, altri fiori che siano gentilezza, fraternità, amore. E’ forse lì Dio, in quella espressione della vita che palpita, nella bellezza stupefacente di un fiore e nella sua fragilità. Preghiera per ricercare il bene sepolto, antico.

Fragili armature

di Marina Zinzani
(ap) La vita offre mille occasioni per sentirsi fragili e soli, esposti ai pericoli, alle insidie: possono essere gli attacchi violenti dall’esterno, la furia del terrorismo, l’assurdità del crimine e del sangue innocente, oppure le angosce che attanagliano l’animo, e rendono la persona tragicamente nuda. Come quella donna ritratta da Felice Casorati nel 1921, inerme nella sua nudità davanti all’immagine di un’armatura che non può proteggerla.

Persone, tante persone. Paura dei luoghi troppo affollati.  Paura dei luoghi chiusi. Paura della notte, e anche del giorno.

venerdì 23 dicembre 2016

Una spugna per cancellare gli orrori

di Vespina Fortuna
(ap) Una lettera immaginaria a Babbo Natale, quella scritta da un bambino di 13 anni di Aleppo, che esprime la tragedia di tanti, insieme ad una fragile speranza: vivere in una “città di giochi e di giardini”.

Caro Babbo Natale,
ti scrivo anche quest’anno pure se ormai sono grande, ho già 13 anni sai? E qui da noi, 13 anni sono moltissimi.
Io sono un bambino fortunato perché ho ancora la mia mamma, e lei è molto più grande di me! Mio babbo no, non c’è più e nemmeno Amir e Abdul, i miei due fratelli più grandi, sarei stato davvero troppo fortunatissimo se ci fossero ancora tutti! C’è ancora la piccola Amina però, ed è per lei che ti scrivo, perché lei ancora non sa farlo ma vedo che si annoia troppo a giocare tutto il giorno con le pietre.

martedì 20 dicembre 2016

Henri Matisse, la bellezza della luce

di Marina Zinzani
(Commento di Angelo Perrone)

(ap) Sono colori accesi e luminosi quelli che Henri Matisse (1869-1954) usa per trasformare la realtà in forme semplificate. Sono tratti dalla luce intensa che scoprì sulla Costa Azzurra dove andò a vivere, e dove ora è sepolto nel Monastero di Nizza. Il giallo e il violetto, il verde e il rosso, il blu e l’arancio, riversati sulla tela con gesto impetuoso: non il colore in sé, ma l’accostamento tra i diversi toni è al centro della ricerca pittorica di Matisse.

Fiabe nelle notti di luna nascosta

di Paolo Brondi

Sai, Serenella, ci sono momenti
Che si ricorda solo una parte
delle cose delle favole belle
mi ricordo ora che il nonno
narrava in notti di luna nascosta
sotto coltri di nubi colme di neve
Narrava di Anemone, un fiore
di rosso colore
che amava troppo l’amore
e con la faccia al cielo anelava
dal sole il calore oltre il tramonto
oltre il calar della luna
e lungo il quieto dormire
dei suoi dolci fratelli
chiusi nei calici
Anemone ansante a calice aperto
all’alba moriva

domenica 18 dicembre 2016

Come un piccolo Icaro

di Marina Zinzani

Porta i sogni, l’aquilone
vola in alto
ride il bambino
sembra arrivare vicino alle nuvole
sembra ondeggiare col vento
danza lieve
danza lieve.
Volo di Icaro è quello dell’uomo
l’aquilone nel cuore
essere aquilone e aria
catturare il vento
volo di Icaro invece
piccolo rimane l’uomo
solo i sogni viaggiano
liberi, nell’aria.

sabato 17 dicembre 2016

Luci che aprono spiragli

di Sonia Scarpante
(Il Natale: non solo visioni giovanili, ma tempo di ricerca delle proprie appartenenze)

Nebbia grigia che ricopre campi 
di insaziabile caducità,
passo lento che respira 
attimi di sospensione verso il nulla,
in quel non esserci 
che ci distanzia dalla presenza attiva.
Tintinnio augurale che apre 
a visioni giovanili,
crepitii di braci in camini obsoleti 
mentre un piccolo soffio di luce 
apre lo spiraglio verso comete azzurrognole.

giovedì 15 dicembre 2016

Istanti di bellezza

di Catia Bianchi
(Commento a Nel giardino delle farfalle a Key West, PL, 11/12/16)

Belle le farfalle, colorate creature effimere che svolazzano leggere. Prendiamole d'esempio e godiamoci la bellezza di ogni istante della nostra vita.

Per riguadagnare stupore e felicità

di Paolo Brondi

L’accelerazione del processo storico è diventata nei nostri anni non facilmente dominabile e anzi fonte di disagio, d’incertezze, di contrasti. Tremende contraddizioni vanificano le cattive maschere della morale, della religione, della politica, della tecnocrazia. Le tragiche imperfezioni della nostra epoca sottraggono alla nostra memoria pure la gioia della meraviglia.

domenica 11 dicembre 2016

Un tè, in un interno

di Marina Zinzani

Ragnatela avvolta dalla brina
mani fredde
il gelo del mattino
ragnatela i pensieri
inquietudini
asperità

Nel giardino delle farfalle a Key West


(ap) Il giardino delle farfalle, a Key West in Florida (Usa), è una serra di piante tropicali ricca di spettacolari e coloratissime farfalle che svolazzano liberamente attorno ai turisti.

Il gioco è finito

di Giovanna Vannini

Trattengo il respiro, potrebbe andarsene ancora. Lo ha sempre fatto. Per quale motivo dovrebbe smettere? Ho corrotto il cameriere ai piani, mi sono intrufolato nella stanza, ora mi beo.
Quando aprirà le palpebre non mi vedrà subito. Lei dorme profondo, ha risvegli lenti, mette a fuoco molto dopo. Se appoggio le labbra sulla tazzina la prenderò con me. Ingoio, a rallentatore mi sgranchisco. Il mattino sta entrando nella camera. Dovrei alzarmi, abbassare l’avvolgibile, accostare le tende. Perché all’infinito la penombra resti, la luce scappi.

sabato 10 dicembre 2016

La farfalla di Giacomo Puccini

di Marina Zinzani

Una storia ambientata in Giappone. Una donna che si uccide per amore. Si sorride: si può morire per amore?
Incantati, sottomessi, trasportati dalle arie di Puccini, assistiamo a quell’espressione dell’arte che ci trasporta lontano, in un mondo delicato e fantastico dove vivono però i drammi umani:  il dramma dell’amore tradito, ingannato, dell’amore che uccide.

giovedì 8 dicembre 2016

Il difficile momento dell'audacia

di Paolo Brondi
(Velocità e lentezza: come decidere?)

Il colpo d'occhio, il prendere decisioni improvvise, è una capacità che non va dissipata.
I Greci usavano il termine kairòs, ossia il momento opportuno, che era rappresentato, nella simbologia statuaria, come un fanciullo che era calvo davanti e con un ciuffo di dietro. Da qui il significato del simbolo: se non si afferra l'occasione per i capelli, l'occasione passa.

Il giorno di John Lennon

di Marina Zinzani
(Ascoltando “Imagine”)

Cosa ne dici del suo ultimo album? E’ ancora in forma, nonostante i suoi anni, non trovi? Hanno fatto un servizio su di lui, l’altro giorno, e su Paul.
Dicevano che “Imagine” ha lasciato un’impronta indelebile nella musica, ancora oggi è un simbolo di pace e speranza. La sua ex moglie Cinzia è morta da poco. Lui vive ancora a New York, non è vero? Lo vedono passeggiare a Central Park, con Yoko Ono. Non ha mai avuto un carattere facile, basta leggere la sua biografia. Però è sempre stato impegnato politicamente, ogni sua parola ha fatto il giro del mondo, e quello che dice, credimi, non è mai banale. Anche sulle elezioni americane, quella cosa che ha detto su Hillary. Se.

mercoledì 7 dicembre 2016

Sogni di bambino

di Gianantonio Tassinari

Cozzar di spade sugli scudi
e l’orrido grido di guerra
che alto levavan i centauri
nello scontro mortale coi titani.
Lunghi viaggi meravigliosi
per limpidi mari incantati
su navi che volavan leggere
fino ai confini del mondo.
Questa era la mia vita
quando quei libri leggevo
e seduto sul banco di scuola
volevo la gloria immortale.

martedì 6 dicembre 2016

L’amore che va oltre

di Cristina Podestà
(Commento a Non perdersi nel dolore, PL, 29/11/16)

L'ineluttabilità della sofferenza e della morte cui ciascuno è destinato.
Quando siamo deboli ci spaventiamo facilmente, abbiamo una particolare sensibilità emotiva e mentale, diventiamo sensibili a tutte le sofferenze di coloro che le subiscono. Durante la mia malattia non riuscivo più a guardare in televisione sparatorie, filmati violenti, reportage sulla fame nel mondo e percepivo quanto l 'essere umano fosse precario e sospeso sul nulla, con una straziante sensibilità.

lunedì 5 dicembre 2016

Eroi che vivono di silenzio

di Marina Zinzani

Sventurato quel popolo che ha bisogno di eroi” (Bertold Brecht)

Parole e grida inascoltate
palcoscenici bui
solitudini
l’eroe vive in silenzio
muore di silenzio.
Poco resta
righe sui libri di storia
vaghi ricordi.
Ma il sole che splende
ha un po’ della sua luce.

domenica 4 dicembre 2016

Lo spessore opaco della letteratura

di Paolo Brondi

Altro è lo sguardo orientato per il “dal”; altro quello che si mantiene su “del”.
E’ un rapporto fra interno-esterno che ben si comprende se applicato, ad esempio ad un testo letterario: dal è lo sguardo che dal mondo si porta al testo; del indica lo sguardo che dal testo bisogna rivolgere al mondo. Chi si mantiene fermo ad una interpretazione fondata su “dal” anche pretende che il testo risponda all’esecuzione di un compito, spesso ideologico o politico, o in linea con i desideri e la mentalità del tempo corrente.

Forza delle idee

di Marina Zinzani
(Commento a “Leggendo Piero Calamandrei”, PL, 3/12/16)

Alberi piegati
alberi offesi
alberi caduti
alberi e uomini
abbattuti dal vento.
Ma l’albero forte non muore
rimane qualcosa sulla terra nuda
la forza delle idee
dell’eroe silenzioso
mano calda sulla spalla, ora
in fredde giornate d’inverno.

sabato 3 dicembre 2016

Leggendo Piero Calamandrei

« Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati.
Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione. »
Piero CalamamdreiDiscorso ai giovani tenuto alla Società Umanitaria, Milano, 26 gennaio 1955

Liberi ed eguali


(ap) Risale alla notte dei tempi l’idea di una legge scritta. Incisa faticosamente nella dura pietra. Vergata da mani sapienti su preziose pergamene. Battuta a macchina sulla comune carta. Digitata sulla tastiera del computer ed infine affidata a supporti magnetici di silicio, nuovo spazio privilegiato della conservazione della parola scritta.

Il futuro di un figlio

di Marina Zinzani

Se tu avessi parlato
se tu mi avessi chiesto consiglio
se tu avessi chiesto il mio aiuto
se tu
anima fragile e inquieta
avessi spalancato le tue stanze
mostrato le tue paure
urlato la tua rabbia
detto ciò che pensavi
se tu  mi avessi ascoltato, qualche volta

venerdì 2 dicembre 2016

Voci perdute

di Paolo Brondi

Un vento freddo pettina
i pini del lido
spingendo in danza fugace
nubi gioiose, sul dorso del mare
come folti pensieri
sull’eco di voci lontane
attese da anni
e appena perdute
in questo lungo grigiore di ore

giovedì 1 dicembre 2016

La Costituzione in una nuvola di parole


Ombre cinesi

di Gianantonio Tassinari

Quanta gente vedo correre
davanti ai miei occhi,
mute ombre cinesi
davanti a una lanterna.
Quanti ricordi vedo passare
innanzi alla mia mente:
immagini che si dissolvono
e che non so come fermare.
Resto a guardare stupito
un’esplosione di colori.
Mi lascio avvolgere tutto
da un turbine di suoni.