martedì 21 febbraio 2017

In silenzio tra noi

Storie quotidiane, quando prevale il senso del dovere

di Marina Zinzani

I pompieri dell’11 settembre, te li ricordi i pompieri? Sono entrati nelle Torri.
Una mia amica ha avuto bisogno di cure, è stata ricoverata in ospedale. Ha trovato gentilezza, disponibilità, efficienza da tutto il personale, soprattutto dagli infermieri. Anche una parola buona, fra le flebo, può rendere migliore la giornata.
Il poliziotto, quello sulla strada, quello che ferma una macchina e non sa  chi c’è dentro. E’ lì, e pensa a sua moglie, alla sua bambina. All’apparecchio dei denti della piccola, che costa, e tanto. E la sua paga è quasi da fame, con una famiglia da mantenere.
Il volontario della Caritas, quello che distribuisce pasti, file sempre più lunghe, anche italiani ci sono, e tanti ormai. Il suo tempo sottratto alla famiglia, ai suoi hobby, alle amicizie. Ma ha lo sguardo sereno, e il sorriso sulle labbra.
Quello che dietro una scrivania vorrebbe migliorare un po’ il mondo, togliere di mezzo un delinquente, una rete di delinquenti, che spacciano droga davanti alle scuole, che entrano nelle case e portano disperazione, che fanno perdere la gioia, il senso di famiglia, il senso di se stessi.
Quello che sta dietro una scrivania si sente solo, gli ostacoli sono tanti, come birilli da scansare. La sera chiude la luce del suo ufficio. Sente che è poco quello che fa, quello che riesce a fare. Ma è leggero il suo passo, pulita la sua coscienza.

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