lunedì 27 marzo 2017

Il prossimo così diverso

La politica che fa i conti con la diversità delle persone

di Paolo Brondi

La prossimità è evangelica. Cercare l’altro, comprenderlo, aiutarlo è un conoscere noi, comprendere aiutare noi stessi; non è soltanto un’opera di carità. Il tu serve a capire il me. Per questo l’amante ha il suo “Io” fuori di sé. Ma questa è storia antica, o storia di pura morale.
Oggi si sono rafforzate le radici dell’odio, un odio che sempre serpeggia e vince nel trasformare l’accoglienza in mercato di povera gente: tanto l’altro è un diverso, un diverso da me. Ed è un senso di diversità che impedisce la creazione di una politica nuova, una politica non di accoglienza e ghettizzazione, ma di costruzione di tutte le contingenze utili a creare, per i rifugiati, condizioni di vita e di lavoro degne e dignitose.
Una politica contro l’egoismo, la compiacenza di sé; che salvi l’etica per cui l’uomo, la donna non sono mezzi, ma fini e l’armonia, la pace, non la violenza, trionfi.

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