sabato 8 aprile 2017

Riccioli che conquistano


Tecniche ed illusioni di un seduttore ai tempi d’oggi

di Paolo Brondi

Eros e bellezza femminile: come si manifestano nella mente di un seduttore? Ogni fanciulla ha la sua parte di bellezza: «Il gaio sorriso, lo sguardo birichino, gli occhi ardentemente desiderosi, il capo reclinante, l’animo sfrenato, la placida malinconia», osservava Søren Kierkegaard nel suo Diario del seduttore. Non basta, e poi anche: «I sopraccigli che ammiccano, i riccioli che ammaliano, la celeste fierezza, il mondano pudore, l’angelico candore, il furtivo arrossire».
Nella frazione di mondo da noi vissuta, i segni della bellezza femminile sono oggi di ben più corposo realismo. Il seduttore è costantemente desideroso di possedere ora l’una, ora l’altra, privilegiando le fanciulle rispetto alle quali più raffinata è la cura per sciogliere l’enigma in esse racchiuso e più dolce l’incanto.
Quando scaltrita esperienza, età e ricchezza rendono sfrenata la domanda d’amore non c’è tregua per il seduttore: continuo è il ricorso a nuove sedotte, ciascuna è effimera rispetto alla saldezza e durata del desiderio.
Dimentico spesso del tempo storico e civile, solo s’acquieta nell’universo ripetitivo del rito seduttivo. Fermo nei suoi rinnovati incanti, inconsapevole dei mali altrui, si scorda anche dei propri e s’illude forse di trasfigurare il tempo ove niente e tutto coincide ed eterna si fa la sua ripetitività.

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