martedì 25 settembre 2018

Quando un figlio

Il pericolo che i genitori possano manipolare la vita dei figli

di Marina Zinzani

Quando un figlio non è solo una benedizione del cielo ma un’arma. Si pensa a questo quando si viene a sapere, se non si assiste, alla manipolazione di un figlio da parte di un genitore.
Le ferite sono ancora aperte, troppi i conti in sospeso, tradimenti, aspettative deluse, altri che hanno invaso il campo coniugale rendendolo terra arida. La nota su cui ci si posa può rimanere bassa, è quella visione di declino, di stanchezza, di lutto, di avvilimento, di futuro pieno di incognite, e qui qualcuno, uno dei due, a volte scende ancora più in basso, in una nota in cui si mischia il risentimento, la rabbia e il potere, il potere sui figli.
Il mix è esplosivo, anche se si presenta etereo, i toni sono bassi, melliflui, appena percepiti spesso. Basta una frase a metà, il tono della voce sarcastico, la sensazione che il vero amore viene da chi parla e non dall’altro soggetto che non è presente in quel momento, e il figlio, specie se piccolo, diventa materia morbida su cui si possono fare inneschi pericolosi, un input che entra e che lo plasma senza saperlo.
Poi i figli crescono, diventano adolescenti, gli amici sopperiscono a lacune, almeno in apparenza. Ma un giorno il figlio cresciuto, di fronte ad una nuova relazione dopo alcune finite male, sente che qualcosa di quel passato travagliato l’ha condizionato. Sente un  bagaglio pesante da portare, con i pregiudizi, le  paure verso l’altro sesso.
Allora quel giorno forse riesce a mettere in discussione il genitore che ha manipolato. Può provare rabbia, può sommergerlo di critiche, dentro di sé. Ma si trova un genitore con molti più anni, gli scenari sono cambiati, la vita è andata avanti, perché rinvangare? Si tace, e se si parla la sensazione è che nulla possa riparare il male fatto, l’armonia spezzata, l’odio instillato a piccole dosi, quell’odio che è nascosto da qualche parte, come una macchia che si vede appena. Bisogna toglierlo quell’odio, ed è una fatica tremenda. Bisogna riscrivere tutta la storia, ristabilire la realtà.
Bastava uno sforzo, in fondo, se davvero i figli si amano tanto.

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