martedì 25 settembre 2018

La realtà non è desiderio

Gli effetti perversi della cattiva politica: avidità, odio, ambizione

di Paolo Brondi

Se guardiamo quel che accade intorno, si è raggiunti dagli effetti negativi di una morale spicciola che si identifica con una rabbiosa e spesso prepotente forma primitiva di vita sociale.
Sembra ripetersi oggi quel che già Tucidide (460-404 a.c.) coglieva nell’eclisse della democrazia ateniese dopo Pericle. Scomparso il capo carismatico – egli commenta - il demiurgo capace di compensare con le sue doti anche le falle del sistema, si apre il tempo dei demagoghi, della lotta politica ove prevalgono l’avidità, l’odio, l’ambizione e, soprattutto, l’infelice tendenza a scambiare la realtà con i propri desideri.
Dopo più di due millenni il paragone si arricchisce di nuova drammaticità visto che la storia e i suoi attori intensificano le falle più che sciogliere.

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