sabato 6 ottobre 2018

Aznavour, piccolo folletto

Charles Aznavour, che ha accompagnato la nostra vita così intensamente

di Giovanna Vannini

Non ti scorderò mai, non scorderò mai niente di te. Sei entrato nella mia adolescenza, portato da mio padre, che ti amava, io con lui ti ho amato, ho cantato le tue poesie in musica, in macchina, quando avevo bisogno di bellezza nella voce e nei pensieri, ho trascritto i testi delle tue canzoni nei diari di scuola, ho i tuoi vinili, tutti o quasi, quelli registrati in italiano, a casa di mia mamma, un patrimonio che mai andrà ad altri.
Ho recitato per me le tue canzoni, pensando che un giorno, forse, lo avrei fatto davanti a qualcuno.
Ti ho aspettato all'uscita del Teatro Comunale a Firenze, nel novembre del 2009, l'unica volta che ti ho sentito dal vivo, penso l'ultima che sei stato in Italia. Piccolo grande uomo, folletto da palcoscenico, non bello ma immensamente affascinante, voce unica, per un'unica Francia.
Grazie per aver fatto parte di me e per rappresentarmi così come ero, come sono, come sarò.

2 commenti:

  1. "Io mi guadagno molto bene la vita. Non ho voglia di essere il più ricco del cimitero" (intervista marzo 2014, M. Gabanelli)
    Solo i giganti d'animo rispondono cosi'.

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    1. Sì, ho rivisto l'intervista su Rai3, un omaggio, un ricordo dell'uomo, più che dell'artista. Perché certe persone vanno ben oltre, la loro fama. E lui è stato uno di quelle.

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