mercoledì 9 gennaio 2019

Bosch, Brueghel, Arcimboldo: a Pisa, una mostra spettacolare

Non una rassegna di opere, ma uno spettacolo che riprende e rielabora a modo suo, con la magia del digitale, i temi dei tre pittori. Esso stesso una forma insolita d’arte

(ap) Le pareti, le vetrate, il pavimento: tutto l’ambiente degli Arsenali repubblicani, a Pisa, è lo scenario surreale di una mostra dedicata ad artisti del Cinquecento, Bosch, Brueghel, Arcimboldo, in corso sino a maggio di quest’anno.
Non una rassegna delle opere di ciascuno, né una semplice proiezione su schermo e sulle pareti dei loro lavori, ma uno spettacolo inedito che combina immagini e musiche, sapientemente mescolate, per regalare allo spettatore una totale immersione nell’atmosfera magica del secolo e degli artisti. Una dimostrazione di magia tecnologica.
I principali temi trattati da loro (come il “Giardino delle delizie” e “L’ascesa all’Empireo” di Bosch, “La caduta dell’uomo” o il “Paesaggio fluviale” di Brueghel,  “La primavera” e “Le quattro stagioni in una testa” di Arcimboldo), sono tutti ripresi qui per dare corpo ad una rappresentazione costruita con giochi tecnologici raffinati.
Non c’è tempo tra la breve presentazione di ciascun artista all’ingresso della mostra e l’evento costruito nella grande sala adiacente, in cui si è trascinati totalmente in una dimensione che prescinde dalla singolarità di ciascun artista e ne offre una visione rielaborata, e mescolata a quella degli altri. Una sofisticata miscellanea di tematiche pittoriche, che ha tutte le caratteristiche di un lavoro altro rispetto a quelli da cui trae origine, in pratica una sorta di opera nuova.
Ci si allontana dalla specificità dei contenuti pittorici di ogni artista in questa globalità di visione, ma solo per un momento. Poi accade che proprio il dettaglio, il particolare minuto dei quadri dell’uno o dell’altro, riemerga all’improvviso, e ne sia fortemente esaltato, in combinazione con altri elementi. Le allucinazioni di Bosch, i fiori e la frutta di Brueghel, le facce di Arcimboldo. Un gioco di contrastanti alternanze. Tra il generale, amplificato dall’ampiezza degli ambienti, e il particolare, sollecitato dal suo ingrandimento; in sostanza: l’insieme e lo specifico.
Gli Arsenali si popolano di strani personaggi, creature fantastiche, oggetti simbolici, luci e suoni, tutti dai colori vivi e continuamente cangianti, così da creare un’atmosfera capace di avvolgere completamente i visitatori e da emozionarlo. Risuonano musiche suggestive, dai 'Carmina Burana' di Carl Orff a 'Le quattro stagioni' di Vivaldi fino 'Stairway to Heaven' dei Led Zeppelin.
Una forma inedita di spettacolo che esalta i temi trattati dagli artisti cinquecenteschi, dalla religione alla astrologia, mettendo a nudo i lati più segreti dell’uomo, i vizi, le tentazioni, le irriducibili vanità. In una parola la vita nel suo eterno movimento tra il bene e il male.
E’ un viaggio all’interno di un mondo fantastico, dai colori sgargianti, dagli improvvisi ribaltamenti di orizzonti, dal sovvertimento delle regole di prospettiva. Visitare la mostra è un’esperienza piuttosto che un semplice incremento di conoscenza.
(foto ap)

1 commento:

  1. Visita per interposta persona:stimolazione del desiderio e dell'immaginario.Grazie.

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