mercoledì 15 maggio 2019

Il lontano profumo di selva

Garfagnana, Lucca (foto ap)
Il passato si ripresenta e può essere una tentazione: troppo tardi

di Cristina Podestà
(Commento a Il tempo se ne va, PL, 3/5/19)

Giorgia è davvero in difficoltà; Alessandro la stava tentando, riapparendo adesso dopo tanto tempo. Le parla apparentemente da innamorato che ha sofferto per la distanza che li ha tenuti lontani, la sente unita a lui da profumo di selva e sabbia, ricorda i baci e le carezze che si scambiavano ma le lascia intendere che presto avrà bisogno di lei. Ricompare per necessità ed egoismo? Dove era stato fino a quel momento? 
Giorgia è tesa perché viene blandita dalle belle parole, tuttavia non è sciocca e si pone domande su che cosa lui le vorrà chiedere come aiuto. Pensare al passato la mette in difficoltà, è imbarazzata ed è cresciuta, non sente più il bisogno di condividere con lui le sue esperienze.
Ormai egli è il passato, chiuso per sempre e relegato in un tempo non più attuale. La chiusa col proverbio cinese, di sapore platonico, è assolutamente la parte migliore che spinge a una delle riflessioni più importanti della nostra vita. La luce va compresa affinché si illumini il nostro percorso accidentato, insieme però alla nostra capacità intellettiva di vedere oltre il buio per trovare risorse nuove, spesso a noi stesse nascoste. 

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