sabato 7 settembre 2019

Pensieri dal finestrino

Attrice? Tanti modi di esserlo, anche nella vita quotidiana

di Marina Zinzani
(Commento a L’attrice, PL, 5/9/19)

La malinconia che possono dare certe giornate di settembre, i giorni che si accorciano, preludio a fredde serate autunnali, la città che si ritira e torna verso casa, verso delle case, la stanchezza che si sente, alienazione, metro, tram, sorrisi stampati in faccia durante il giorno che ora si possono togliere: pensieri dal finestrino dell'autobus che mi riporta verso casa.
Spente le luci, riposti gli abiti del lavoro, è la vita di tutti fingere, lo so, ma soffre la pelle dietro queste maschere. 
Il lavoro e la finzione. Mia madre e la finzione. Mio padre e la finzione, durante la malattia. 
Mia figlia piccola e la finzione, sono stanca la sera quando mi parla dei compiti e della scuola, i miei sorrisi sono forzati. 
L'altra mia figlia, ribelle già a 14 anni, discussioni continue, e poi fingere, attraverso compromessi, di essere la madre emancipata che comprende, che concede libertà, e invece si sente bollire il sangue dentro. Devo cedere, per non farla sentire diversa dalle altre.
Fingere col mio compagno, le sottili insoddisfazioni che non si possono rivelare, l'amore che dura è anche equilibrismo, silenzio.
Pensieri, e la fermata dell'autobus. Scendo. Pochi passi e sarò a casa.

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