di Marina Zinzani
(con
un commento di Angelo Perrone)
Ci sono dei momenti nella vita di una persona in cui
si colloca la verità, e la verità non è mai nella biografia ufficiale, ma solo
in alcuni momenti, sempre segreti.
Viene da pensare che nel film “La vie en rose” questa
verità si sia intravista, e si sia captato qualcosa che alla fine è stato
percepito più dall’anima che dalla razionalità.
Viene da pensare, ad esempio, che se Santa Teresa di
Lisieux aveva fatto il miracolo di ridare la vista ad Edith Piaf, l’aveva fatto
perché, tanti anni dopo, molti avrebbero provato la gioia di ascoltare la sua
voce, ed avrebbero avuto la sensazione di essere riscaldati.
Viene da pensare a quella imperfezione stupenda di
certi personaggi, soprattutto artisti, che appaiono goffi, brutti, che partono
emarginati, ma che hanno dentro una luce in grado di accendere le nostre stanze
buie. La chiave magica è quasi sempre l’arte.
Ecco, la sensazione che lascia questo film è di
essere entrati dentro quei momenti che fanno una vita, e di avere visto
l’esistenza di questa donna come se si fosse fatto un viaggio con lei.
Le lacrime che provoca la scena finale lasciano
dentro la sensazione che tra poco dovremo atterrare, nelle nostre più modeste e
monotone vita, con un certo rimpianto.
(ap) Non aveva un perfetto
ordine cronologico, né ripercorreva fedelmente tutti i momenti della sua vita
di donna e cantante, Le vie en rose (La Môme,
il titolo originale), il film del 2007, dedicato alla cantante francese Édith Piaf. Due premi Oscar, la magistrale interpretazione di Marion Cotillard nel ruolo della protagonista. I momenti difficili della
giovinezza, tra alti e bassi, in un ambiente familiare incerto e precario. Le
prime casuali esibizioni in strada, la scoperta di un talento canoro
inimitabile che le avrebbe fatto guadagnare, ovunque, fama e successo.
Furono molti e turbolenti gli incontri umani e sentimentali. Un tragico epilogo
ebbe la storia d’amore con Marcel Cerdan, altra star internazionale, la cui
morte sconvolse profondamente Édith Piaf, e pose fine ad un rapporto tanto
intenso quanto fragile.
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