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martedì 28 febbraio 2017

Audaci? Sì, con circospezione

Velocità e prudenza, i poli del decidere nella politica e non solo

di Paolo Brondi

Il colpo d'occhio, il prendere decisioni improvvise è una capacità che non va dissipata. I greci usavano il termine kairòs, ossia il “momento opportuno”, che era rappresentato, nella simbologia statuaria, come un fanciullo che era calvo davanti e con un ciuffo di dietro. Da qui il significato del simbolo: se non si afferra l'occasione per i capelli, l'occasione passa.
E' bello essere lenti nella vita, ossia prendere tutte le iniziative che si possono prendere con una certa rilassatezza, ma è necessario, altre volte, avere la rapidità del colpo d'occhio e della decisione. Altro è usare il sandalo, che ricorda i monaci, i quali hanno la loro vita ordinata, lenta nei loro ritmi. Altro è la scarpa da ginnastica, che indica la velocità: qui sta la doppia dimensione, in cui noi dovremmo vivere.
Il colpo d’occhio giova al politico per capire le situazioni ed essere, alcune volte, come diceva Machiavelli, impetuoso, e altre volte respettivo, ossia prudente. Machiavelli dice: "Bisogna essere audaci, impetuosi e veloci, per sottomettere la fortuna", che è "come la donna".
E invece ci sono dei momenti in cui è meglio, essere respettivi, prudenti e cauti. Tuttavia ne Il Principe scrive: “Se dovessimo scegliere, messi alle strette, tra l'essere veloci, audaci, oppure respettivi e peritosi, è meglio essere audaci", ovvero capaci di scegliere con circospezione e rapidità le migliori opportunità.

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