La cucitrice (1931) di Felice Casorati |
Percezioni di gioia e sensazioni di affanno, come
nei gesti di una cucitrice in una piccola soffitta
di
Marina Zinzani
Commento di
Angelo Perrone
Si
crea ogni giorno:
la
felicità
l’infelicità
la
vita che scorre
la
si dipinge di colori
anche
opachi
è
come una coperta che si cuce
Si
crea ogni giorno
la
felicità
l’infelicità
tutto
da scrivere
anche
se la matita
è
spesso spuntata
si
vorrebbero scrivere
storie
colorate
mentre
si è in luoghi angusti
come
soffitte
con
poca luce
e
poca aria.
(ap) La luce celeste
radente, che filtra da una piccola finestra, è tersa e cristallina. Crea effetti
di luminosità tagliente all’interno della soffitta dove una donna è intenta a
cucire.
Nel quadro La
cucitrice (1931) di Felice Casorati la realtà raffigurata è plausibile, non c’è
nulla che contraddica la verosimiglianza della scena anche per la
raffigurazione dell’interno attraverso geometrie rigorose. Ma la sensazione che
offrono quei colori stemperati ha un tono magico e rarefatto e si percepisce
comunque un’inquietudine pur lieve. E’ suggerita in modo appena discreto, ed è
tuttavia penetrante in tutto l’ambiente.
La tela,
cogliendo il gesto ripetuto e uguale a se stesso del cucire, il passaggio
continuo della mano sulla stoffa riposta in grembo, fissa un‘anima estatica e
ferma, con uno sguardo straniato dalla realtà. Pensieri profondi e lunghi
sembrano andare ben oltre la vertigine della vita, tra ricordi di gioia e
percezioni di affanno.
Thanks for your description! Yep, that air is so dense and the attic is a chamber case next up to his own presonal mindflow. Magic
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