L’opera di un artista, il proprio ricordo: il dono che rimane di sé
di Marina Zinzani
Qualcosa
nella vita di una persona, diventata nota in questi giorni, continua anche dopo
la sua morte. Un ragazzo, Dj Fabo, ha preso una decisione, la più terribile.
Parla ora la sua vita, è un discorso straziante e anche disturbante, in cui non
si può ascoltare, non si può ascoltare nessun discorso preconfezionato o pieno
di certezze. Non si può. Si rimane in silenzio, con la sensazione tragica che
l’argomento può interessare tutti. Dj Fabo lascia interrogativi, clamore,
discussioni. Ha fatto sentire la sua voce, volando via.
Andare
ad una mostra. Vedere quadri, soffermarsi dei minuti su un’immagine, seguire le
pennellate, perdersi nei colori. Si percepisce quasi la presenza dell’artista,
che lì, su quella tela, fece scorrere la sua mano, tanti anni fa. Non è morto
il pittore, ha lasciato qualcosa che parla e colpisce, ingentilisce qualche ora
delle nostre vite grigie. Un quadro può diventare bellezza che supera il tempo,
non c’è la fine dell’esistenza dell’artista, perché lui continua a vivere
attraverso le sue opere.
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