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lunedì 17 luglio 2017

L’utopia non basta

L’infelicità? Può persino servire ad essere felici

di Francesco Gozzi 
(Commento a Il presente che vorremmo, PL, 10/7/17)

Effettivamente l'esistenza del dolore e del male è forse il più grande dei problemi per un credente; e lo è ancor più il fatto che essi sembrano colpire più i buoni e gli innocenti che non i malvagi.

Però che l'infelicità sia una presenza indispensabile nell'esistenza lo dimostra, paradossalmente, un genere letterario che prova ad immaginarne l'assenza: l'utopia, dove è rappresentato un mondo non felice perché la felicità può esistere solo in presenza del suo opposto, il dolore.
L'utopia si risolve dunque nell'incubo di una vita priva di senso e di scopo dalla quale chi viene da questo mondo alla fine desidera solo fuggire, come mostra, ad esempio, il romanzo "The Coming Race", di Bulwer Lytton. 

1 commento:

  1. "Quando ho fame, mandami qualcuno da sfamare. E quando ho sete, mandami qualcuno che ha bisogno di bere. Quando ho freddo, mandami qualcuno da scaldare. E quando sono triste, mandami qualcuno a cui dare conforto".
    (Madre Teresa di Calcutta)

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