I sensi di colpa? Il
rimedio è comunque uscire dalla solitudine
di Marina Zinzani
(Commento a Il buono che è in noi, PL, 14/7/17)
La
solitudine e il raccontare. Queste due parole si accompagnano spesso ad un
sentimento poco citato ma così presente: il senso di colpa.
Cresce
con l’uomo la percezione di essere in difetto, di avere sbagliato. Si prova fin
da piccoli il senso di colpa. Da giovani e da adulti si evolve, in forme
subdole e misteriose, in un intreccio in cui è difficile districarsi.
Essere
altre persone, subire mutamenti, deludere le aspettative altrui, convivere con
difficoltà perché anche il proprio io diventa un giudice: il senso di colpa è
sempre lì.
Parlarne
serve, quasi sempre, soprattutto se si trova la persona giusta. Poi si scopre
che anche l’altra ha i suoi drammi silenziosi, le cose di cui si colpevolizza.
Ma il potere della condivisione apre molte porte, fa arrivare aria, dando una
nuova prospettiva, nuove possibilità.
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