Automat di Edward Hopper |
Quel sentirsi
straniato, lontano dalle cose e dalle persone, in solitudine
di Marina Zinzani
Le mie mani toccano la
tazza calda
è freddo il mondo
attorno a me
è sera
è buio
caffè riscaldami
parlami di un posto
magico
altre persone
che ballano e ridono
che si fanno compagnia
caffè ascoltami
è muto il mio grido
le parole si fermano
in gola
nessuno c’è ad
ascoltarle
nessuno le vuole
ascoltare
caffè caldo
in questa sera fredda
portami in un posto
lontano
altrove, altrove
altrove da qualche
parte
calda la tazza fra le
mie dita
le labbra toccano
l’amaro
per addolcire il mio
cuore.
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