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mercoledì 15 novembre 2017

Il mattino non ha l'oro in bocca

La pesantezza della mattina, mettersi in moto con difficoltà,  la mancanza di entusiasmo: i sintomi di un malessere

di Marina Zinzani

Quel silenzio che cala la sera, silenzio e corpo immobile che se ne sta steso su un divano. Qualcosa dentro non lo fa alzare, si è fermato il motore che muove gambe, braccia, testa.
E’ forse assurdo parlare di un motore quando si dovrebbe parlare di anima, o coscienza, o mente. Ma l’idea è quella, un motore fermo che fa restare il corpo immobile.
Di mattina non va meglio. Non è sempre vero che il mattino ha l’oro in bocca. Il mattino appare come una lunga lista di cose da fare, tutte non piacevoli, tutte dannatamente faticose. No, il motore è fermo, non ne vuole proprio sapere di mettersi in moto, di alzare il corpo, di lavarlo, di farlo mangiare, di indossare degli abiti, magari di fargli fare un sorriso. E’ cupo il volto, già di prima mattina, e appesantito, una pesantezza che non passa, non data certo dal cibo, mangiato poco e male, non dato da abbuffate con gli amici, che non ci sono state, e nemmeno dagli amici che non si sono visti. E’ cupo il volto, duro come la pietra.
Volare, un corpo che aveva anche volato un giorno, sulla scia di un amore, di un entusiasmo, di mille possibilità  che sembravano lì, a portata di mano, bastava allungarla un po’ quella mano e tutto si sarebbe realizzato.
Ora in quel letto stanco del mattino, in quel divano sonnolento della sera, ci sono degli stracci, la propria vita stracciata. Perché viverla? Con quale entusiasmo?
Come la chiamano? Depressione?

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