Kakebo: si può partire proprio da un’agenda nuova di ispirazione
giapponese, per mettere ordine nella propria vita. Con qualche buon proposito per
il futuro
Un’agenda
può cambiare l’anno che inizia? Forse, chissà. Si legge in questi giorni che
c’è un’agenda un po’ particolare, si chiama “kakebo”, e la sua struttura viene
dal Giappone.
Riporta
un riassunto delle spese, e le divide in 4 categorie principali: le spese di
prima necessità, gli optional, le spese
per la cultura e il tempo libero, e gli extra.
Si
crea, suddividendo queste spese, un monitoraggio delle proprie uscite, e si
decide su quali voci si può intervenire, per evitare gli sprechi e soprattutto
per risparmiare. Si dice che questo metodo permetta di conoscere meglio se
stessi, cercando di instaurare un certo ordine, non solo economico, e che
liberi energie positive.
Sono
cose che si leggono alla fine dell’anno, perché è proprio questo il periodo in
cui nascono molti propositi, si vuole cambiare in meglio la propria vita,
iniziare una dieta, fare più moto, vivere meno conflitti, e anche risparmiare.
Il risparmio, si sa, alla fine crea soddisfazione e allevia certe ansie.
Il
cambiare, il mutarsi, l’evoluzione di cui si avverte la necessità quando inizia
il nuovo anno diventa cosa che fa sorridere, mano a mano che i mesi passano. Ci
sono agende dimenticate, non si tengono più sotto controllo i conti, e i buoni
propositi, beh, sono svaniti. Nessuna dieta c’è stata, nessuna nuova cosa che
ci si era prefissati è stata raggiunta, tutto è fermo.
C’è
qualcosa di umano, di puerile, in questa voglia di cambiare, nel desiderio di
prendere un altro treno che ci porterà lontano, in una sorta di rinnovamento
dell’anima e del corpo. Si fa fatica ad imporre a stessi un cambiamento in un
corpo stanco, a fargli vivere il nuovo quando non c’è entusiasmo. Cosa dice la
mente? Sì, lo farò, inizierò, ma poi…
Kakebo
e l’idea del risparmio, dell’ordine, richiama anche ad un ordine interiore,
forse primo passo per non sentirci in balia degli eventi e dei giorni che
passano.
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