Tante cose da mettere
a posto, dopo i festeggiamenti. Momenti di lavoro, e anche di riflessione, nel
silenzio delle case avvolte dal sonno
di Marina Zinzani
Carta
dei pacchi, nastri, regali. Che pranzo impegnativo il giorno prima… Lunghi
preparativi, pensare a mille cose, mille
dettagli, e poi la casa piena, ci si ritrova tutti, baci, abbracci, regalini, i
bambini, l’albero con le palline
colorate, il presepe, gente, tanta gente per casa, è pronto, a tavola!
Sarà buono il brodo, troppo salato? I cappelletti? Fatti dieci giorni fa, un sacco di uova, e messi in freezer. L’arrosto è riuscito, anche le patate al forno. I dolci… il tiramisù piace sempre, la torta fatta per la prima volta invece… è riuscita così così, mancava di qualcosa…
Sarà buono il brodo, troppo salato? I cappelletti? Fatti dieci giorni fa, un sacco di uova, e messi in freezer. L’arrosto è riuscito, anche le patate al forno. I dolci… il tiramisù piace sempre, la torta fatta per la prima volta invece… è riuscita così così, mancava di qualcosa…
La
mattina dopo, quando ancora tutti dormono, si apprezza il silenzio. Si rimane
per un attimo disorientati, ci sono tante cose da mettere a posto, il Natale è
passato, sì, è stato un bel Natale anche quest’anno, il pranzo è andato bene, e
anche chi si è fermato per cena ha
gradito tutto.
La
mattina dopo, quando ancora tutti dormono, il silenzio diventa cosa lieta, è
una porta che si apre su un giardino, si fa qualche passo, in mezzo ai fiori,
silenzio e una farfalla che vola, mano su una pianta e foglie che si muovono,
accarezzate, parlano le piante, benvenuta dicono, tu, sei tu ora.
Calato
il grembiale, il vestito della festa, si incontra una donna stanca, mille
sorrisi e qualche nota inquieta, è una donna che deve stare un po’ da sola,
riprendere le forze, sentire se stessa, il proprio respiro, forse la propria
malinconia, è finita la festa, solo voglia di un po’ di tempo per sé, finalmente.
Voci.
Qualcuno si è alzato. “E’ pronta la colazione, mamma?”
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