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giovedì 25 gennaio 2018

Compravamo l'ultimo LP di Franco Battiato

Le inclinazioni dei giovani: se manca il buon esempio degli insegnanti, decisive alla fine sono le scelte dei ragazzi

di Maria Cristina Capitoni
(Commento a Baby gang, le chiamano, PL, 15/1/18)

La criminalità tra i giovani? Ovvero baby gang? Non è solo un problema di insegnamenti. Non c'è bisogno che un professore ti insegni che dar fuoco ad un barbone, massacrare di botte un tuo coetaneo non è cosa buona e giusta. Spesso poi questi "ragazzi" provengono da situazioni agiate, tanto che dichiarano di aver agito per noia.
La mia giovinezza, erano gli anni ‘80: giardini della scuola pieni di siringhe, in classe c'era chi fumava erba e chi, mentendo ai genitori, recuperava soldi da destinare a dosi di eroina. Io, ed altri per fortuna, la "mancetta", sebbene scarsa, la mettevamo da parte per comprare l'ultimo LP di Battiato oppure il biglietto per lo spettacolo a teatro di Giorgio Gaber.
Voglio dire, una scelta c'è sempre, ed un ragazzo di 15 anni, salvo rari casi, è perfettamente in grado di intendere e di volere, può scegliere se emergere facendo il bullo/delinquente oppure rivolgere le sue energie in altre direzioni. Per ogni maestro, professore inetto, incapace, ce n'è un altro sicuramente idoneo, poi ce ne sono altri ancora eccelsi. Sta a loro, i ragazzi, scegliere da che parte stare, giustificarli troppo non credo sia il giusto rimedio. 

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