Qualcosa all’improvviso può rallegrare la vita di tutti noi
di
Marina Zinzani
Il
prigioniero guarda dalle sbarre della sua prigione. Quanto manca alla libertà? Sogna
mondi, là fuori, la donna che ha lasciato, gli amici che ha perduto.
Il
malato guarda dalla finestra dell’ospedale. Quanto manca per uscire? Fragile è
diventato il corpo, fragili le membra e fragili i pensieri, fuscello,
scricciolo.
L’uccellino
guarda dalla sua gabbia. C’era un mondo là fuori un tempo, pieno di colori e di
fiori e l’aria, l’aria, l’aria. Pensieri di un uccellino in gabbia, che non
interessano a nessuno.
Allora
l’uccellino inizia a cantare, è una vibrazione sottile ma la sente il
prigioniero nella sua cella, il malato nella sua stanza all’ospedale. Ognuno di
loro all’improvviso sta meglio, filo che si è arrotolato alle loro vite
invisibili, e ognuno sente nel cuore qualcosa di nuovo, canto che è entrato,
canto di sofferenza e di amore.
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