Copertina della prima edizione |
“La metamorfosi” di Franz Kafka: la perdita dell’identità
umana
di Marina Zinzani
“Un mattino, al risveglio da sogni
inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto.” Inizia così
“La metamorfosi” di Franz Kafka. E si sviluppa nella narrazione di questo uomo
che fino ad allora aveva mantenuto la famiglia, che diventa un peso, una vergogna,
un essere inutile per tutti, fino ad arrivare alla morte.
Se una mattina uno si svegliasse sotto
forma di un orrendo insetto, vorrebbe dire che si è dentro un incubo, da cui
risvegliarsi. Non è vero, si tira un sospiro di sollievo.
Se una mattina uno si sveglia e ha
perso il lavoro e non lo troverà più
data l’età avanzata, e forse perde anche il coniuge perché il matrimonio non
regge alle difficoltà, se uno si alza così e si accorge che non serve più alla
società, può sentirsi come Gregor Samsa, un insetto. Fino a quando aveva il suo
lavoro, la sua immagine sociale decorosa, si sentiva integrato. Può capire il dolore del protagonista di
Kafka, diventare uno dei tanti ai margini della società. Il mondo del lavoro
vuole gente brillante, giovane, dinamica: a sessant’anni, o anche prima, si è dichiarati
vecchi.
Se una mattina uno si sveglia e si
accorge che non è più autosufficiente, che il suo corpo inciampa, la sua mente
dimentica, gli anni diventano improvvisamente moltissimi e i figli decidono,
per il suo bene, di metterlo in una casa di riposo, anche questo può sentirsi
come Gregor Samsa, un insetto. Corpo che si deforma, guardato con pietà forse,
ma anche con insofferenza da inservienti nervosi, magari si sente un essere
ripugnante. E’ fuori dalla società che corre, in luoghi di vita in sospeso, le
case di riposo, quasi una non vita, dove niente accade diverso dal giorno
prima.
Se una mattina uno si sveglia e si vede per quello che è dentro, può aprirsi
un baratro. Prova a dire che è attratto da persone del suo stesso sesso. Che
non sa perché sente questo. Se decide di parlarne in famiglia, e il padre fa
una scenata, dice no, non posso accettarlo, e la madre scuote la testa e
piange, e tutto diventa dramma che divampa e che brucia ogni cosa, i ricordi,
gli affetti, la ragione, il buon senso, questa persona può sentirsi ripugnante come
un insetto.
Quanti Gregor Samsa ci sono. Con il
loro dolore segreto, il loro silenzio.
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