Fare
i conti con se stessi, la difficile ricerca di un senso di pace
di
Cristina Podestà
(Commento a Ti scrivo di getto, PL, 12/3/18)
Mi ritrovo in questa descrizione: ho bisogno di movimento, di novità, di
varietà pur necessitando di un porto sicuro ove approdare al momento opportuno.
L'aggettivo che più mi si attaglia è esclusivista, e selettiva!
Non
tutti mi piacciono, non sopporto evasioni nei miei affetti come la protagonista
benché spesso desideri io stessa la fuga, almeno con la testa. Mi preparo frasi
che poi mai dirò, o, anzi, quando dovrei dirle hanno già perso il loro
intrinseco valore, mi appaiono sgonfiate nel significato ed inutili.
Mi
piaccio. A volte. Altre mi faccio paura o mi reputo una nullità. Molto spesso
faccio i conti con me stessa, non sempre vado in pari, mi distruggo nel
sentirmi inappropriata o nel sentire tale chi mi circonda, insomma un fascio di
contraddizioni.
La
protagonista mi piace molto, mi ci ritrovo. E così non mi sento sola.
Nessun commento:
Posta un commento