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mercoledì 20 giugno 2018

Adottare una squadra

I tifosi italiani smarriti, alla ricerca di emozioni lontane

di Marina Zinzani

La massaia guarda incuriosita un articolo della Gazzetta dello Sport. Si parla dei Mondiali, di come la maggior parte dei lettori della Gazzetta, in un sondaggio, abbiano deciso di tifare per l’Islanda. Depressi, in senso di vuoto, estate senza emozioni, ecco che appare questa squadra, piccola piccola, una Cenerentola, e il cuore italiano va lì, in un Paese lontano di fiordi e vulcani.
La massaia pensa: certo, è proprio un peccato che l’Italia non ci sia in questi Mondiali. Sono ben lontani i ricordi di anni prima, la preparazione, il rito, l’euforia, la delusione, quando giocava l’Italia.
Ma si può adottare. Si può adottare qualcuno, una persona che diventa poi amica. Si può adottare anche una squadra, scegliendo la più fragile, la più timida. Si prende a cuore e si partecipa. In mancanza d’altro, per superare un vuoto.
Bello però quando la piccola squadra fa qualcosa di eccezionale. Il tifo è arrivato. Il tifo è un pensiero buono.

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