Lo stile nella
bellezza
di Marina Zinzani
Magra,
elegante, raffinata. La sensualità non appariva più sotto le forme di una donna
piena di curve, soprattutto bionda, come Marilyn Monroe o Brigitte Bardot.
Quando apparve Audrey Hepburn questo canone di bellezza veniva improvvisamente
cambiato, per far posto ad un’attrice che sarebbe stata un’icona di eleganza, e con un carisma che ha lasciato un profondo segno
nella storia del cinema.
La
magrezza Audrey Hepburn se la portava dietro dai tempi della guerra, quando
l’occupazione nazista ridusse l’Olanda, dove viveva allora, alla fame, e la
famiglia doveva nutrirsi di pochissime cose. Quella magrezza le è rimasta negli
anni, era diventata una sua caratteristica.
Capelli
corti, frangetta, viso poco truccato, un filo di perle, un tubino semplice, e
poi quel misto di aria parigina che sembrava uscire dai suoi personaggi: in
“Vacanze romane” la si poteva ammirare nella sua bellezza controcorrente per i
canoni dell’epoca, così come è rimasta nella memoria con film come “Sabrina” e
“Colazione da Tiffany”.
Elegante
nel vestire, discreta nella vita privata, mai sotto i riflettori cercando una
pubblicità facile, semplice nel suo stile di vita, negli ultimi anni era
diventata ambasciatrice dell’Unicef, in un impegno che non conosceva soste. Un
esempio di bellezza che l’ha accompagnata fino alla fine.
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