Tanti personaggi del cinema hanno fatto
sognare. Luci della ribalta ma anche cadute rovinose. Come tutti
di
Marina Zinzani
Forse
si chiamano stelle perché illuminano, sono stelle del cinema che hanno
illuminato lo schermo, prendendo l’attenzione e la fantasia di chi le ammirava,
portando il cuore su in cielo, dove c’è l’arcobaleno e ci sono le nuvole, era
questa, è questa forse la loro funzione, e l’origine del loro nome.
Le
stelle del cinema hanno accompagnato generazioni, alleviato solitudini
domestiche, esistenziali, hanno divertito, denunciato, fatto ridere, strappato
lacrime, fatto sognare.
Le
stelle del cinema sono diventate per intere generazioni amici, parenti, amanti.
Era la fantasia che veniva in soccorso alle anime defraudate, alle vite che si
dovevano risollevare dalle macerie della guerra, bisognava trovare la forza in
un grigiore quotidiano con poche vie d’uscita. Se non sognare, innamorarsi, gioire per qualcosa di
immaginario.
Soprattutto
negli anni 50 e 60 Hollywood ha aperto le porte ai sogni, e le stelle, attori
bellissimi come dei, avevano questo compito, illuminare piccole vite, esistenze
che non avrebbero mai fatto voli, mai cambiato nulla. Ma le stelle hanno
contribuito a rendere qualche giorno migliore, a far venire fuori qualche
sorriso, ad aspettare con trepidazione l’uscita di un nuovo film, dando al
sapore dell’attesa un motivo vitale, una forma di gioia.
Poi
sono arrivati gli anni 70, 80, 90, e il mondo ha cominciato ad essere descritto
soprattutto per come era, e il cinema diventa spesso di denuncia. I sogni si
assottigliano sempre di più.
Ma
le stelle continuano a brillare, un po’ meno che un tempo. Oggi si sa tutto di
loro. Si sa che non sono dei, che sono esseri umani in trepida attesa
dell’incasso del loro ultimo film, da cui dipenderà se rimanere o no
nell’Olimpo, sono persone con problemi alle spalle, con un presente in cui il
denaro, seppur tanto, non sempre allevia paure e solitudini. Che spesso trovano
conforto nelle droghe e nell’alcol.
Stelle
e uomini, e in mezzo il mondo fatto di altri uomini che aspettano l’uscita di
un film. Per rimanere vivi, per gioire qualche ora, per provare ad andare su
una nuvola.
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