In ogni stagione, quei
segni che nutrono l’esistenza
di Marina Zinzani
Le barche che arrivano
a riva
le foglie che
rinascono sugli alberi
le tapparelle che si
abbassano alla sera
il fuoco del camino,
rimestare le braci
il piccolo vassoio di
dolci da portare a casa
la brezza di
settembre, ricordi di scuola
l’immagine dall’alto
di un castello, il panorama sottostante
le primizie sui banchi
di frutta, costano ancora tanto
il profumo della pizza
appena servita
il basilico sul piatto
di spaghetti, profumo che fa la differenza
la commozione che si
prova ancora vedendo quel film
il poter dire delle
cose a qualcuno
il libro finalmente
trovato
il libro diventato un
amico segreto
il giornale letto in
un tavolino, in una mattina di sole e di ombra
captare cose del
mondo, interrogarsi, sentirsi partecipi
la sensazione che non
tutto capiti a caso, che ci sia una regia
le scuse fatte in
ritardo, in qualche modo, anche imbarazzato o goffo
le primule e i loro
mille colori
la vita che si
risveglia attraverso umori, sensazioni
ciò che resterà dei
nostri giorni.
Nessun commento:
Posta un commento