I momenti che accompagnano
l’esibizione sul palco: emozione, paura, sorpresa, e la bellezza del canto
di Marina Zinzani
Pochi
minuti, attesa. Tocca a te, adesso. Non si vedono le persone sedute, silenzio,
respira, chiudi gli occhi. Non aver paura. Ecco, devi entrare in scena. Le luci
ti avvolgono, non dovevi finire su questo palco, tu eri timida una volta.
La voce si leva, come se fosse un usignolo che entra in un mondo fatato, le forme sono morbide, delle case, degli alberi, il ruscello porta acqua limpida, si vedono i ciottoli sotto l’acqua, è pulita l’acqua, il volto si addolcisce, non c’è più nessuno ora davanti, sei la voce di chi ha lasciato monili preziosi, il belcanto, Mascagni e la grazia, c’è qualcosa di antico che batte, le colonne attorno, le luci, la luna, la voce si estende, va in stanze variopinte, entra dentro boschi che profumano ancora di erba bagnata, allietati da misteriosi cinguettii. Il volo e la dolce discesa. E poi applausi, tanti applausi.
La voce si leva, come se fosse un usignolo che entra in un mondo fatato, le forme sono morbide, delle case, degli alberi, il ruscello porta acqua limpida, si vedono i ciottoli sotto l’acqua, è pulita l’acqua, il volto si addolcisce, non c’è più nessuno ora davanti, sei la voce di chi ha lasciato monili preziosi, il belcanto, Mascagni e la grazia, c’è qualcosa di antico che batte, le colonne attorno, le luci, la luna, la voce si estende, va in stanze variopinte, entra dentro boschi che profumano ancora di erba bagnata, allietati da misteriosi cinguettii. Il volo e la dolce discesa. E poi applausi, tanti applausi.
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