Gli esempi di donne che ci insegnano la strada in
questi tempi difficili e faticosi, ricordiamolo nel dopo Covid-19
di Sonia
Scarpante *
Se di cambiamento dobbiamo
parlare, allora proiettiamoci verso un futuro che dobbiamo imparare a
proteggere e a vedere positivo dal punto di vista ambientale e delle scelte
comunitarie. Siamo segnati da esempi di valore che non possono sfuggirci.
Fra questi Liliana Segre che tanto ci aiuta ad entrare nel significato importante di rivalutazione memoriale e di costruzione del futuro attraverso atti di fiducia e di coesione sociale.
Fra questi Liliana Segre che tanto ci aiuta ad entrare nel significato importante di rivalutazione memoriale e di costruzione del futuro attraverso atti di fiducia e di coesione sociale.
Se ci inoltriamo nel
concetto di rispetto della natura, non possiamo non imbatterci nell’esempio
virtuoso di Greta Thunberg che visibilmente ha dato spazio al suo grido di
dolore per le nostre rinunce di appartenenza a ciò che ci rigenera e ci aiuta
ad evolvere. E anche la stessa Carola Rackete non si è spesa forse per infonderci quel
concetto ampio di “Comunità di Destino” (Eugenio Borgna) di cui noi dobbiamo
sentirci parte integrante e attiva?
Da questa comunità solidale
non possiamo pensare di scorporarci perché altrimenti il rischio è alto, il
rischio è di affondare in una panacea di conformismo aberrante.
E’ come se nel nostro
delirio di supponenza ci mal nutrissimo, inseguendo mete inappaganti che ci
disorientano e ci portano in terre estreme e disumanizzate. Solo nel valore
della socialità equa possiamo trovare espressione congrua e conferma al nostro
esserci, solo così possiamo sentirci sani e meritevoli.
Queste sono donne a cui ne
potremmo aggiungere molte altre, che si sono occupate e che si adoperano per la
cura della comunità, per la cura della natura da cui discendiamo come esseri
umani.
La loro non è una cultura
volta alla mistificazione del sé con la costruzione di inette relazioni. E’
come se nello sporco della nostra umanità si volesse mettere, da parte loro,
mano per creare ordine, pulizia, decoro. I loro sono ottimi esempi di
perseveranza e di cura.
Vogliamo veramente parlare
coerentemente di un percorso di cura finalizzato al benessere sociale? E allora
sporchiamoci le mani, usiamo la loro audacia come atto umano perseguibile,
esempio da spingere nella nostra singolarità; tiriamoci su le maniche e
guardiamo a queste donne intessute di dignità, di capacità etica. E ognuno di
noi faccia la sua parte scommettendo su se stesso per ampliare quel loro
tributo che non è cosa assodata, scontata.
Il loro è un encomiabile
tributo sociale e va valorizzato senza mai stancarci di farlo, soprattutto in questi
nostri tempi. La nostra storia ci sta indicando questa strada e se ci pensiamo
bene sono proprio gli uomini e le più alte cariche dello Stato e della Chiesa a
spendere parole propositive e fortunate a tale riguardo.
* Presidente dell’Associazione La cura di sé
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