Non è più tempo di vagheggiare. Abbiamo bisogno solo di due simboli: lo specchio per l’identità e la falce per la sorte. Se ogni rintocco non fosse un presagio, se il salice non si piegasse alla tempesta, se le mille porte socchiuse che ho aperto non mi avessero mostrato un misfatto, se la luna avesse il volto di una donna potrei ancora essere un sognatore senza sogni, potrei ridere degli inganni dell’esistenza, degli occhi e delle mani che mi daranno la morte.
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