Di notte, lo sguardo su di noi
di Giorgia Deidda
Chi è, madre, che mi osserva
quando dormo, silenziosa, tetra
e malinconica e cupa
e solitaria e desolata?
Ho sonno, e dormo qua, su questa seggiola:
Venite, teste calve,
venite con la vostra bruttura
di sguardi, pupille incavate, quando volete,
per tutta la notte; io non dormo mai;
ecco io non dormo, ho l'insonnia,
ma non mi annoio.
Chiudo gli occhi;
sento che le mie muse
mi stanno
osservando.
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