(Angelo Perrone) A oltre un mese dal conflitto, l’Ucraina conta già oltre 4 milioni di profughi, ovvero il 10% della popolazione.
Si tratta spesso di famiglie disgregate, in cui si è cercato di portare in salvo i bambini mentre gli adulti sono rimasti a combattere in patria.
La resistenza ucraina deriva da un senso di giustizia e dal rifiuto del sopruso, per questo la tragedia che si consuma in Europa scuote le coscienze e costringe la ragione a confrontarsi con la provocazione della realtà.
Nessuno può evitare di fare i conti con il fattore umano: non si può atrofizzare il cuore dell’uomo, annullarne le esigenze vitali.
Dopo due anni di pandemia, ora una guerra alle porte dell’Ue ci scuote sul senso della solidarietà e sull'imprescindibilità della nostra libertà, alla quale ci siamo assuefatti.
Nessun commento:
Posta un commento