di Marina Zinzani
Non passa giorno in cui ci si senta in bilico. Ora una notizia ora un’altra, così vicina a noi da spaventarci, ma anche lontana, tanto che il suo effluvio si sente, lasciandoci una sottile angoscia.
Il vento avverso c’è sempre stato, pensa Setsuko in riva al fiume. In tutte le epoche, in tutte le stagioni. E non si può fare molto, intimamente, per alleviarlo.
Si può agire imponendo alla mente di non andare in certi luoghi, in particolari ricordi, o in anfratti dove si possono percepire le ombre di un drago, o lasciare che il tempo passi, sperando che arrivino stagioni migliori.
Si può trovare il buono nascosto delle cose. Il piacere di una lettura che in quel momento sembra parlarci, donandoci quella frase di cui abbiamo bisogno. Il profumo di un buon vino, con gli occhi chiusi, rarefazione. Una telefonata per sentirci meno soli.
Dall’alto può arrivare la forza, o scendere un fiore di ciliegio, carezza alla nostra anima. Il vento avverso si placa, i pensieri sembrano svanire, il respiro si fa profondo, la vita ritorna.
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