di Cristina Podestà
Stasera ho visto un filmato di te. Era tempo di Natale, proprio come adesso, e tu scartavi i regali con le tue nipotine, felice e sereno.
Di colpo per me è stato come se più di quindici anni non fossero trascorsi; ho riavvolto il nastro del tempo e il dolore indicibile della tua assenza è tornato con prepotenza alla ribalta e tutti i miei sforzi per tenerlo a bada si sono improvvisamente vanificati.
Ti sento fortemente ma mi manchi in modo doloroso, come un pungolo nell’anima, come tutte le cose che non ti ho detto né sono riuscita a spiegarti. Mi manchi padre.
La tua mano era sempre pronta e io sono rimasta più sola. Ma non è egoismo il mio. No, eri troppo prezioso come persona per tutti, anche per chi non conoscevi; eri una risorsa di vita per molti, ai quali manchi come a me.
Credevo di essere più forte. Invece è bastato rivederti per un attimo e quel vuoto è diventato voragine che stasera mi risucchia il cuore.
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