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giovedì 11 aprile 2024

Domani è un altro giorno

Il film Via col vento
di Marina Zinzani

L’immagine di Rossella O’Hara alla fine di “Via col vento” e la sua frase rimasta nella storia: “Domani è un altro giorno”.
Quelle parole sono diventate manifesto delle vite coraggiose che non si arrendono, che mantengono ancora la speranza.
Non è semplice mantenere la speranza. E’ qualcosa che viene continuamente attaccato, fino a rimanere sempre più esile, fino a rasentare la disillusione.
La ricerca di un’anima gemella, ad esempio, e l’incontro con persone sbagliate: l’amore raccontato ovunque spesso è una strada tortuosa. Ogni caduta sembra per sempre. E invece quella frase “Domani è un altro giorno” suggerisce la capacità di innamorarsi ancora e di avere fortuna.
E il lavoro, difficile da trovare, e se si trova poco soddisfacente, poco retribuito, in ambienti difficili: esiste la possibilità che tutto cambi in meglio?
O il rapporto complicato con un figlio, il dialogo quasi assente, gli anni dell’adolescenza che fanno sentire i figli degli estranei di cui non si sa nulla: si può recuperare il rapporto, la confidenza, la dolcezza di un abbraccio? 
O l’anziano che pensava di trovare nella pensione la libertà e un eden agognato tutta la vita, e si ritrova limitato da una pensione troppo bassa e da altre problematiche: anche per lui domani è un altro giorno?
La speranza non è sempre qualcosa che apre le porte, alla fine occorrono i fatti. E i fatti sono da costruire, da aiutare nella loro realizzazione. 
A volte bisogna prendere il coraggio di una decisione, altre volte occorre cambiare il proprio modo di vedere le cose e apprezzare aspetti positivi che esistono già, altre volte bisogna accontentarsi. Il proprio domani si può costruire anche così.

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