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🎵 Suite Française: l'opera incompiuta e la sinfonia della Némirovsky

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(a.p.) ▪️ Un’impresa ambiziosa, Suite française, che Irène Némirovsky non riuscirà a portare a termine. Scrittrice ebrea francese, arrestata nel luglio del ’42, deportata ad Auschwitz, moriva di tifo nell’agosto di quell’anno. Riuscì a scrivere soltanto i primi due volumi, intitolati La tempesta di giugno e Dolce. Sognava un libro di mille pagine, suddiviso in cinque parti, costruito come una sinfonia, sul modello della Quinta sinfonia di Beethoven. Per raccontare il tracollo della Francia dopo i bombardamenti, la fuga della popolazione parigina verso il sud, lo smarrimento di individui, gruppi familiari, provenienti da diverse classi sociali, e tutti coinvolti in mille peripezie. Un dramma corale che scosse dalle fondamenta tutto il paese. 🖋️  L'ispirazione musicale e la Quinta Sinfonia di Beethoven Irène sentì il richiamo della musica nella scrittura. Il ritmo, la tonalità, i tempi erano essenziali per cogliere la varietà e l’armonia delle vicende, per distinguere le parti d...

🕯️ Giorno della Memoria (27 Gennaio): la lezione della Shoah, da Auschwitz ad Anna Frank

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(a.p.) ▪️ Il Giorno della Memoria, che ricorre il 27 gennaio, è dedicato alla più grave tragedia della storia umana, la persecuzione degli ebrei da parte del regime nazista. L’Olocausto, detto anche Shoah in ebraico (che significa "catastrofe"), è stata la deportazione ed uccisione di massa degli ebrei in tutta l’Europa conquistata dai tedeschi, tra il 1933 e il 1945. Istituita dall’ONU solo nel 2005, la data ricorda il giorno del 1945 in cui le truppe dell’Armata Rossa entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz, il simbolo più sinistro della "Soluzione Finale". 🇮🇹 Il contesto italiano e le leggi razziali In Italia è doveroso ricordare, con le tante vittime dell’Olocausto, anche quelle, appunto italiane, di un’altra vergogna nazionale: le leggi razziali volute dal regime di Benito Mussolini. Questi decreti, in vigore dal 1938, non solo privarono gli ebrei italiani dei diritti civili e politici, ma li isolarono socialmente ed economicamente, preparando il t...

Che c’entrano i bambini?

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Le “umane genti” di fronte al dolore senza risposta di Paolo Brondi Di fronte al dolore, non ci si accontenta di spiegazioni razionali, o morali e neppure teologiche: tutte sono inadeguate e finiscono per scoppiare tra le mani. Chi visita Auschwitz mette in relazione la straziante sofferenza umana e l'agire di Dio constatando la tragica assenza della mano divina.

La peste, ai nostri giorni

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di Paolo Brondi (Il nostro male quotidiano, le domande che hanno attraversato i secoli) Di fronte al dolore non ci si accontenta di spiegazioni né razionali, né morali e neppure teologiche: tutte sono inadeguate e finiscono per scoppiare tra le mani. Lo stesso Papa, in visita ad Auschwitz, al pari di Giobbe fin dall’antico, non ha potuto esimersi dal mettere in relazione la straziante sofferenza umana e l’agire di Dio, o la sua assenza dal male nel mondo. Un rapporto estremamente difficoltoso ed esposto alle aporie del ragionamento, come già insegnava Epicuro con le parole “Se Dio vuole togliere il male e non può, è allora impotente e quindi non è il vero Dio.

Un filo d'erba

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di Liliana Segre (86 anni, codice 75190 tatuato sul braccio, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti. Deportata con il padre, non lo ha più rivisto) A me questo Papa piace moltissimo. Ho trovato meravigliosa la scelta del silenzio. Come diceva Primo Levi, l’orrore di Auschwitz è indicibile. Andare nel luogo del dolore assoluto, in silenzio, è il massimo che potesse fare. Ho visto in tv lo sfondo verde dei prati, gli alberi, le pietre lisce dell’impiantito. Ricordo uno spiazzo enorme, la neve, il freddo, la violenza. Ci fosse stato un filo d’erba l’avremmo mangiato. ( Corriere della sera , 30 luglio 2016)