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Il tempo per leggere

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Apparenze, maschere, abitudini sociali: ciò che ci allontana dalla realtà più profonda. Un libro può servire a riavvicinarci ad essa di Paolo Brondi E’ terapeutico leggere libri quando evocano sentimenti, un mondo d’immagini e memorie, attraverso un linguaggio di bellezza, armonia ed equilibrio. Se ne può trovar traccia in autori illustri la cui visione del mondo, tuttavia, nel tempo nostro è quasi del tutto appannata.

L'indifferenza, in Marcel Proust

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I volti dell’indifferenza: dall’attrazione verso ciò che ci è negato all'impotenza di fronte alle cose a portata di mano di Paolo Brondi L’Indifférent è il titolo di una novella scritta da Marcel Proust, probabilmente nel 1893, all’età di ventidue anni, pubblicata sulla Rivista Vita contemporanea nel 1896, trascurata e dimenticata dallo stesso autore, poi riscoperta dallo studioso Philip Kolbe e da questi pubblicata, con stesso titolo, da Gallimard, nel 1978.

Il brindisi che aiuta

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Il destino dei grandi romanzi: proviamo a riscoprirne l’attualità di Paolo Brondi La riflessione suggerisce amarezza sulla sorte dei romanzi di sentimento, della musica classica, di autori come Marcel Proust, Robert Musil, Fëdor Michajlovič Dostoevskij, Thomas Mann, ma anche del nostro Giorgio Bassani, visto che oggi la narrativa, le poesie, non entrano fino in fondo nell’anima delle persone, nella loro coscienza, in quanto sono come anestetizzate dalla gran massa delle informazioni che provengono dai media, subissate dalla logica del troppo.

Dietro la luna

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Accade di nascondersi dietro le ombre che ci rendono fantasmi Racconto di Paolo Brondi Concordammo l’incontro per la sera stessa: vedersi a Parigi, al cafè de la paix, alle ore 21. Non l’avevo conosciuta prima: dovevo “interrogarla” per risolvere un problema legato al mio lavoro, sono criminologo. Seduto ad uno dei tavoli circolari della terrazza interna del cafè de la paix, non attesi più di 5 minuti l’arrivo della donna.

Il difficile oblio

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“Non è possibile rivederci il prossimo weekend”: i silenzi, le paure, la voglia di ricominciare che accompagnano la fine di una relazione Racconto di Paolo Brondi Barbara non attraversava un bel periodo, ma quel giorno sentiva un presagio di cose nuove. Uscita dalla doccia, apprezzava il conforto della sua casetta, donata dal padre, affermato architetto in quella terra baciata da sole e dal mare lucente che è la Versilia, pensando e ripensando che da quando aveva scelto di vivere sola, non si era rinchiusa a riccio, ma aveva ritrovato in sé i sentimenti più reconditi, riprendendo a godere di ogni attimo della vita: il rumore del mare, la pioggia, la rugiada, il canto degli uccelli, il profumo dei fiori.

Quale donna? E’ “indifferente"

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Marcel Proust: l’ambiguità dei sentimenti, la strana attrazione per ciò che la vita nasconde di Paolo Brondi L'Indifférent è il titolo di una novella scritta da Marcel Proust, probabilmente nel 1893, all'età di ventidue anni. Pubblicata nel 1896, poi trascurata e dimenticata dallo stesso autore, venne riscoperta dallo studioso Philip Kolbe che la ripubblicò, con stesso titolo, da Gallimard, nel 1978.

Un mondo da scoprire

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La curiosità di andare oltre e l’esperienza dell’ignoto. Un modo diverso di guardare le cose, e di trovare se stessi di Mariagrazia Passamano * Amo la solitudine. La amo perché è ciò che mi consente di ritrovarmi, di cercarmi, di interrogarmi e perché, come scriveva Carl Gustav Jung, è “per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta”. Più di ogni altra cosa adoro viaggiare da sola, l’ho sempre fatto. Adoro portare in giro per il mondo la mia smania di conoscenza. Amo confondermi tra gli orizzonti delle realtà altre e mimetizzarmi tra nuovi popoli. Detesto il concetto di turista così come lo intendiamo oggi, ovverosia come un accumulo bulimico di foto e di nuove bandierine da aggiungere sul mappamondo.

Cos’è la felicità?

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di Paolo Brondi (La felicità è a portata di mano? Persino la memoria dei sapori può venirci in aiuto) La felicità pare residuata a un nome nel dizionario. Se ne possono comunque ricercare le tracce, disseminate nei vari luoghi della cultura. “Essere qui è stupendo”, dice R. M. Rilke ( Lettere a un giovane poeta , Adelfi, Milano, 1985), significando l’impossibilità di sottrarci del tutto all’effimero e alla banalità delle ore e dei tempi.. ma anche la necessità di non essere soccombenti, di non subire cioè tutta la forza negativa del banale e di educarci e rieducarci a cercare sempre un senso, una traccia di felicità.

Presenze sfuggenti

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di Marina Zinzani (Le immagini, del tempo andato, che rimangono nella memoria) Risentire riportare il tempo i sorrisi le felicità delicate presenze negli occhi chiusi.