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giovedì 8 settembre 2016

Salendo, lungo stretti sentieri di montagna

di Valeria Giovannini
(La montagna, percorsi tra le meraviglie della natura e la riscoperta di sé))

Da un minuscolo paese di montagna parte una stradina sterrata che sale per circa sette chilometri fino a una malga e, proseguendo, a un lago. Passati gli ultimi masi, costruiti con legno e sassi, il sentiero sale in mezzo ad alberi ondeggianti che accarezzano il cielo, sospinti dal frusciare del vento. Più sopra, un'aquila: risuona il suo grido inconfondibile e inquietante tra i boschi. Verso sera, si odono i campanili risuonare per l'intera valle sottostante. I loro suoni antichi, provenienti dal Medioevo dell'anima. Si sale parecchio, prima di trovare una fontana. Scavata nel legno.
L'acqua freschissima. I profumi si alternano: sottosuolo di bosco, funghi e l'odore dolciastro di selvatico.
Salendo, le montagne e i ghiacciai che circondano la vallata, offrono i più spettacolari panorami. All'alba e al tramonto. E camminando, si avverte la sensazione di completezza, di connessione totale con la natura. Poi, man mano che scende la sera, l'inquietudine fa capolino. Solitudine. Buio. Le sagome dei massi e i tronchi d'alberi sembrano creature insidiose. Fiere selvatiche. Il rumore dei rami secchi che si spezzano poco lontano. Chi c'è? La natura, madre e matrigna. Attimi di pura felicità. E l'incontro con se stessi. Con le paure. E le malinconie. E il passo si affretta verso casa.

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