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sabato 15 ottobre 2016

Breviario scolastico (per studenti, e non solo)

di Paolo Brondi

Conformità: la forza della conformità, l’efficacia sociale del pubblico consenso, la bassa competenza linguistica, che sono i segni di maggior ricorrenza, inducono ricorrenti manifestazioni di anomia, di dissacrazione dei valori tradizionali, di noncuranza degli stessi valori vitali, ecologico- ambientali, socio-affettivi, con l’indifferenza e lo scetticismo di massa, con fughe negli universi della droga. E, quindi, l’oggettiva necessità di prevenzione verso tali rischi.
Desideri dell’epoca: La frequentazione adolescenziale di giochi, spettacoli, musiche (da discoteca) che, di fatto, sono forme collettive di espressione della dimensione emozionale, istintuale, orgiastica, li tiene a lungo separati da quella idealizzazione del Sé che è una delle principali componenti di una personalità congrua e integrata, e ne fa figure di decadenza, prone come sono ai “desideri dell’epoca”. Da qui la necessità di ricomposizione dei tratti personalistici mediante l’oggettiva conoscenza del proprio Sé , corporeo e psichico.
Edonismo: la situazione socio-culturale, per come vissuta dai giovani, suggerisce la convinzione che la vita trova significato in beni da realizzare e fruire immediatamente, in una relazione ben riuscita tra utile e gioco. I giovani, investiti da tale cultura, sono indotti a soddisfacimenti narcisistici, motivati da bisogni immediati, ripetitivi, quindi lontani dall’investirsi in un processo di sublimazione quale richiesto da una crescita sana e, per converso, causa di sofferta marginalità psicologica.
Forza dei media: i giovani, fin dalla più tenera età, sono educati alla relazione tra immagine e parola in quella forma tutta particolare che deriva dalla loro frequentazione quotidiana dei mezzi di comunicazione di massa. Ne consegue che il solipsismo indotto dalle immagini, tiene bassa la competenza linguistica, mortifica lo sviluppo sociale, annulla i tempi della riflessione, della meditazione, del “sentire” la presenza e il valore dell’“altro”, apre a desideri e attese d’improbabile gratificazione e induce quindi a frequenti manifestazioni di ansia, stress, panico.
Orientamento temporale: nei sistemi tecnologici di oggi, rapidi, fluidi, flessibili, autoregolantesi, privi delle sicurezze antiche, tutti – e i giovani in particolare- faticano a tener testa al mutamento, ad adattarsi al mutamento continuo, a contrastare gli effetti penosi dell’omologazione. Da qui l’opportunità di offrire riparo alle possibili e invalidanti ansie di produttività, allo stress di chi rincorre freneticamente il successo, alla caduta in depressione di chi avverte penosamente lo scarto fra le proprie possibilità e i traguardi continuamente prefigurati e innovati.

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