Il rifiuto del cibo
non dipende soltanto dal culto della magrezza, i meccanismi complessi della
mente
di Marina Zinzani
L’anoressia
e il rifiuto del cibo: si sa poco dei meccanismi della mente, che provocano un
corto circuito fino a non desiderare più il cibo, o a controllarlo in una forma
maniacale. Bisognerebbe
partire da un’analogia: rifiuto del cibo, rifiuto del cibo che nutre, che nutre
il corpo e la propria vitalità, rifiuto della propria vita attuale.
Che è fatta anche di un corpo, che si identifica con troppi chili, ma anche di un’anima che presenta grovigli irrisolti. Non ultimo il legame spesso difficile con la madre, colei che nutre.
Che è fatta anche di un corpo, che si identifica con troppi chili, ma anche di un’anima che presenta grovigli irrisolti. Non ultimo il legame spesso difficile con la madre, colei che nutre.
Sono
tante le angolazioni da considerare, quando si parla di anoressia. Non piace la
propria vita, in genere. Anche se è più semplice, soprattutto quando si sentono
dei servizi alla tv, attribuire questa malattia alla voglia di rassomigliare
alle modelle, in un ideale femminile magro e irraggiungibile. Sorvolando su
tutto il resto, su ciò che si cela, in segreto, dietro il rifiuto del cibo.
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