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domenica 22 ottobre 2017

Dormire in macchina

Il comico Marco Della Noce, un passato a Zelig, “rovinato dopo la separazione” per il pagamento dell’assegno di mantenimento, è costretto a dormire in macchina dopo aver perso la casa

di Marina Zinzani

Succede. A volte se ne sente parlare. Magari un divorzio finito nel peggiore dei modi, con la perdita della casa coniugale, gli alimenti da pagare alla moglie, il mantenimento ai figli, il lavoro precario o perduto. Nessun paracadute sociale.
Succede. E si pensa che l’amore finito fra le foglie secche degli alberi, calpestate da piedi indifferenti in mezzo alle pozzanghere, era ciò che alimentava ogni giorno, la nota bella di un incontro che, sembrava, aveva cambiato la vita.
La vita cambiata. Succede, ai padri separati. Succede che la fortuna giri lontana, si allontani la possibilità di riciclarsi nel lavoro, non ci sono le possibilità per un affitto, caro, sempre troppo caro.
La macchina come ultima spiaggia. Con la sensazione che ci si sente dimenticati, dalle istituzioni, dagli amici che si frequentavano con la moglie, forse anche dai figli. Loro forse no, se non manipolati dal rancore dalla moglie.
Dormire in macchina è un lungo sonno, che porta alla depressione. C’è anche questa, purtroppo, dietro l’angolo.

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