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giovedì 26 ottobre 2017

Simulacri di idee

La diffusione di immagini e messaggi mediatici genera una sorta di ruminazione concettuale, in cui sono proprio le idee a smarrirsi

di Paolo Brondi

L’indifferenza pare il punto raggiunto dalla pluralità dei progetti, delle promesse, dei pronunciamenti che, oggi, inducono alla perenne esplosione dei messaggi mediatici. I conflitti fra le parti in possesso di diverso potere sembrano una fantasmagoria. La celerità dei rivolgimenti dei pareri, delle scadenze, della credibilità e fiducia verso il nuovo determina nel corpo sociale una sorta di ruminazione uditiva, visiva, concettuale, di frasi, discorsi, orazioni, che assumono l’aspetto del simulacro.
La stessa qualità politica dei conflitti diventa così un gioco di apparenze. In questa prospettiva, chiedersi dov’è la verità, o chi ne ha veramente il possesso, forse non ha più senso. Forse siamo di fronte all’eclissi delle idee, opacizzate dal trionfo delle immagini e dei simulacri. In realtà l’idea, come vertice dell’esperire e del pensare, ha il potere di sciogliere ogni contraddizione e di superare ogni ovvietà, se solo si trovi chi la pensa e l’esercita.

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